La città di Bergamo regala computer e tablet agli studenti del quartiere Zen di Palermo
Il sindaco Gori, col supporto di artigiani, privati cittadini e Protezione civile, ha voluto fare un dono alla terra che ha dato più aiuto a tutti noi nei momenti più duri della crisi sanitaria
Palermo è stata una delle prime città ad accogliere, aiutare e curare i bergamaschi nel pieno dell’emergenza sanitaria che ha investito il Paese e, in particolare, la nostra provincia. A distanza di un paio di mesi, e dopo il rientro a casa degli ultimi due bergamaschi che erano stati ricoverati a Palermo (Ettore Consonni e Marco Maffeis), la città di Bergamo ha voluto dimostrare la propria gratitudine per la solidarietà ricevuta rispondendo all’appello lanciato dalla scuola Giovanni Falcone del quartiere popolare Zen, una delle zone con il più alto tasso di disoccupazione e povere della città, che chiedeva aiuto nel reperire strumenti per la didattica a distanza.
Per questa ragione, artigiani, privati cittadini e la Protezione civile di Bergamo hanno inviato in Sicilia computer e tablet necessari a consentire ai ragazzi di continuare a studiare.
Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha sottolineato come la nostra città abbia un debito nei confronti dei palermitani. All’inizio dell’epidemia, infatti, un gruppo di 24 turisti bergamaschi era stato messo in quarantena in un albergo locale, dove è stato accudito con gentilezza dallo staff della struttura che, per farli sentire un po’ più a casa, aveva anche cucinato appositamente diversi piatti di casoncelli.