Il record di decessi per Covid in Italia di giovedì 3 dicembre in realtà non era un record
Dal bilancio di 993 vittime comunicato giovedì 3 gennaio vanno sottratti 128 lombardi, portando il totale delle persone decedute a 865. Comunque tantissime, ma lontane dal picco del 27 marzo scorso (969 morti)
Il divieto di spostamento tra comuni nei giorni delle feste pare illogico a molti, perché non tiene conto delle differenze territoriali, del fatto che spostarsi dentro i confini di Roma o Milano non è proprio uguale alla possibilità di movimento che si ha a Onore. Ma chi ha osato esprimere questo parere è stato subito tacciato di poco rispetto verso i tanti, troppi morti per Covid. Del resto, giovedì 3 dicembre, giorno dell’annuncio del nuovo Dpcm, si è toccato il record di morti giornalieri per coronavirus nel nostro Paese, ben 993 vittime. Questo dato, però, non era veritiero.
Come riporta l’Huffingtonpost, infatti, a quelle 993 vittime vanno sottratti 128 decessi, portando il totale dei morti annunciati giovedì a 865 persone. Sia chiaro, si tratta sempre e comunque di un numero elevatissimo di decessi, orribile a leggersi in un anno pesantissimo al termine del quale troppe persone, indipendentemente dalle restrizioni imposte, trascorreranno in solitudine il Natale perché i loro cari non ci sono più. Ma senza quei 128 decessi, viene meno il "nuovo record di morti", che dunque resterebbe quello del 27 marzo scorso, quando i decessi furono 969.
I 128 morti in più sarebbero lombardi. La Regione ha infatti comunicato al Ministero della Salute decessi avvenuti oltre una settimana prima, tempo medio cui si riferiscono i dati sui decessi inviati al Ministero. Non è la prima volta che dal Pirellone non vengono inseriti nei bollettini quotidiani decessi (capita anche con casi di persone positive) dei giorni precedenti, ma solitamente la cifra viene segnalata con un asterisco e l’indicazione del giorno in cui erano stati registrati.