E se le scuole non fossero più solo scuole? L'assessore Valesini spiega il nuovo Pgt
Il Comune di Bergamo ha appena avviato l'iter per il nuovo Piano di governo del territorio, un provvedimento spesso snobbato ma in realtà fondamentale. «È la nostra scommessa sul futuro. Puntiamo su mobilità, cultura e apertura degli spazi»
di Andrea Rossetti
Sabato 9 gennaio, in diretta streaming, il sindaco Giorgio Gori ha tagliato il nastro del nuovo Pgt (Piano di governo del territorio). O meglio, del processo che porterà all’approvazione del nuovo Pgt, il documento con cui un’Amministrazione “disegna” la città del futuro, delineandone obiettivi e progetti. La sua importanza, però, spesso non viene colta: appare come un atto meramente burocratico, “scartoffie” ricche di sogni. Effettivamente, spesso nei Pgt ci sono idee e progetti che poi non divengono realtà, ma è anche vero che quelle idee e quei progetti influiscono sull’evoluzione della città in maniera molto più incisiva di quanto si pensi.
«Sono due gli aspetti che rendono particolarmente complesso trasmettere l’importanza del Pgt alle persone - spiega Francesco Valesini, assessore alla Riqualificazione urbana e all’Urbanistica -: innanzitutto, che tratta una materia tecnica e ostica come l’urbanistica, la quale ha però ricadute molto evidenti sulla nostra vita. Se ti costruiscono un palazzo di otto piani davanti casa te ne accorgi».
E il secondo aspetto?
«Il fatto che è un documento programmatorio, quello che ha le conseguenze più durature per un’Amministrazione».
Il Pgt prova a immaginare quel che sarà.
«Sì, ma prova anche a immaginare cosa accadrà. Se da un lato detta le linee, dall’altro deve adeguarsi ai cambiamenti. È una sfida, ci porta a scommettere su un’idea di sviluppo della città. Penso che il Pgt abbia un’ambizione molto alta, per un’Amministrazione».
Ovvero?
«Costringerci a non fermarci al presente».
Per questo le persone non ne colgono la valenza?
«C’è sempre quell’idea di fondo: “Figurati se lo faranno mai...”. La verità è che molte cose previste nei Pgt si portano a termine. Anche per questo la sua approvazione prevede un iter lungo e complesso».
Siamo solo all’inizio, giusto?
«In questi mesi abbiamo lavorato con una squadra di consulenti per definire gli indirizzi strategici. Ora avviamo il confronto con i cittadini. In autunno porteremo il lavoro in Consiglio. Se tutto va bene, l’approvazione definitiva sarà nella primavera 2022».
Si è sempre legato il Pgt all’idea del costruire. Voi invece state dicendo che non è più così.
«In passato si è già costruito tanto, troppo. Ora dobbiamo ripensare gli spazi in relazione ad altre priorità. Come ad esempio la mobilità che vogliamo, i servizi pubblici, l’attenzione all’ambiente».
Attenzione all’ambiente? Spesso siete criticati perché tagliate troppi alberi...
(Ride, ndr) «Ha ragione, ma questo tipo di polemiche sono frutto di una prospettiva distorta. Io capisco che vedere otto piante tagliate in Piazza Dante non piaccia, ma è anche vero che poi, lì, la superficie verde sarà raddoppiata rispetto a prima».
E Piazzale Alpini?
«Lì oggi c’è meno verde. Ma la riqualificazione di Piazzale Alpini è legata alla riqualificazione della Malpensata, dove amplieremo il parco e dove abbiamo bonificato un’area altamente inquinante come l’ex Gasometro».