Il Governo non ha aggiornato le Faq. Restano tanti dubbi sugli spostamenti
La pagina del sito di Palazzo Chigi con le risposte alle domande più frequenti sul nuovo decreto legge e il nuovo Dpcm non è stata aggiornata. E così sono ancora tanti gli enigmi sulle visite ad amici e parenti o sui trasferimenti nelle seconde case
Avete ancora dei dubbi circa le regole contenute nel decreto legge e nel Dpcm approvati dal Governo la scorsa settimana? Al momento vi tocca tenerveli, dato che la sezione Faq (risposte alle domande frequenti) del sito del Governo non è ancora stata aggiornata.
Certo, in questi giorni in quel di Palazzo Chigi hanno altro a cui pensare (come ha sibillinamente sottolineato anche il governatore Attilio Fontana ieri, 18 gennaio, quando ha detto che non aveva ancora ricevuto risposte da Roma circa le sue critiche agli indicatori usati per mettere la Lombardia in zona rossa), ma data la poca chiarezza di alcune delle norme imposte dagli ultimi provvedimenti e data la confusione che molti cittadini vivono ormai da mesi al minimo cambio di colore e di Dpcm o decreto, forse si poteva essere più rapidi nell'aggiornamento delle Faq.
In particolare, i dubbi che persistono (e che i giornali, noi compresi, hanno provato a chiarire sulla base dei precedenti provvedimenti e dell'interpretazione dei testi normativi o delle proprie fonti) sono legati in particolare a due punti: gli spostamenti verso amici e parenti e quelli verso le seconde case.
Spostamenti verso parenti e amici. Circa il primo punto, pare assodato che sia consentito andare a trovare parenti o amici nella loro abitazione privata una sola volta al giorno e in massimo due persone (esclusi i minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti) che risiedono nella nostra stessa Regione se si è in zona gialla; nel nostro stesso Comune se si è in zona arancione o rossa. C'è però il tema della deroga per i piccoli Comuni, quella che consente, se si è in zona arancione, di muoversi liberamente nell'arco di trenta chilometri dal proprio paese di residenza, domicilio o abitazione (senza però andare nei capoluoghi di provincia) se questo conta meno di cinquemila abitanti. Ma questa deroga vale anche per andare a trovare parenti o amici se si è in zona rossa? Parrebbe di sì, ma non v'è certezza al momento.
Spostamenti verso le seconde case. Più delicato il secondo punto, quello sulle seconde case. Il precedente decreto e il precedente Dpcm, infatti, vietavano esplicitamente la possibilità di andare nelle seconde case fuori Regione. Quel divieto, però, ora non è più presente nei testi dei provvedimenti. È dunque consentito? Forse, ma non di certo. I testi, infatti, consentono gli spostamenti fuori Regione solo per motivi di lavoro, urgenza o salute, oppure per fare rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. "Abitazione" non è un termine normato precedentemente dal nostro diritto e proprio il Governo aveva precisato trattarsi del luogo «dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità o con abituale periodicità e frequenza, sempre con esclusione delle seconde case utilizzate per le vacanze». Una definizione che, dunque, parrebbe vietare il trasferimento nelle seconde case fuori Regione.
Lacune normative. Si tratta dunque di una lacuna normativa che solo le Faq possono chiarire, almeno dal punto di vista interpretativo. Perché ricordiamo che le Faq non hanno (e mai avranno) valore legale e dunque rappresentano solo una sorta di indicazione di massima su come comportarci. Il rischio di impugnazioni, al di là dei chiarimenti che il Governo potrà fornire una volta aggiornata la pagina delle risposte alle domande più frequenti, resta molto alto in caso di sanzioni emesse per violazioni legate a questi punti del decreto e del Dpcm.