Riunione virtuale dei sindacati bergamaschi interrotta da hacker con bestemmie e insulti
Gli autori della "incursione" sarebbero tutti ragazzi. Pochi giorni fa, un incontro online del Comune era stato rovinato da filmini hard e frasi ingiuriose.
Nella mattina di oggi, mercoledì 24 febbraio, nel corso di un'assemblea sindacale online, ovvero il secondo incontro tra FP-CGIL, CISL-FP e UIL-FPL di Bergamo per il rinnovo del Contratto nazionale, degli hacker hanno fatto irruzione nella "stanza virtuale", creando confusione e impedendo la prosecuzione dell'attività.
In particolare, gli intrusi, all'apparenza tutti ragazzi, avrebbero iniziato con rumori di sottofondo per poi passare a insulti verbali e in chat ai lavoratori collegatisi all'evento su Zoom. Assieme alle offese ci sono state bestemmie, oltre che canzoni e frasi inneggianti al fascismo. Ogni tentativo per escludere queste persone dalla piattaforma è risultato vano. Domani, giovedì 25 febbraio, comunque ci saranno altre due assemblee, rispettivamente alle 14 ed alle 17, sempre sulla piattaforma Zoom.
«Si tratta di un grave atto di intimidazione che lede la libertà di espressione del sindacato in un momento delicato in cui - hanno dichiarato i sindacati -, con un notevole sforzo e non potendo fisicamente raggiungere i lavoratori, l’unica forma di informazione e di espressione per i lavoratori e le loro rappresentanze è l’utilizzo delle piattaforme di videoconferenza. Questi attacchi restringono anche i pochi spazi di agibilità sindacale rimasti e quindi non possono essere definiti semplici bravate di ragazzi. Per questo motivo abbiamo chiesto ai nostri legali di avviare una denuncia alla Polizia Postale: è un fatto grave che non può rimanere impunito». I disturbatori sono stati denunciati alla Polizia Postale.
C'è da dire che le intrusioni con insulti su Zoom, il cosiddetto "Zoombombing", assieme a quelle su altre piattaforme per riunioni online, si sono purtroppo affermate come un fenomeno molto frequente nel periodo della pandemia, dove si ricorre molto a questi strumenti per evitare assembramenti. Soprattutto all'interno del mondo della scuola degli insegnanti hanno fatto notare come sarebbe meglio adottare misure per escludere disturbatori dalle sessioni online, dopo che loro stessi e gli alunni erano incappati in vicende simili.
Un altro esempio risale a nemmeno un mese fa circa, quando un 14enne bergamasco è stato identificato come uno degli autori della "irruzione virtuale" con cui alcuni ragazzi aveva interrotto, con immagini, frasi e filmati inneggianti al fascismo, una riunione della Comunità ebraica di Venezia nel novembre scorso. Più recentemente, invece, un incontro virtuale organizzato dal Comune di Bergamo per esporre il progetto di rinascita della ex centrale di Daste e Spalenga è stato interrotto dalla "proiezione" di filmini hard e da insulti e bestemmie.