In memoria delle vittime del covid

Il premier Draghi, in visita a Bergamo, parteciperà all'inaugurazione del Bosco della Memoria

La cerimonia simbolica introdotta e conclusa dal suona della tromba del musicista Paolo Fresu. Non sarà ammesso il pubblico, respingendo l'appello lanciato dai legali che assistono i familiari di 500 bergamaschi morti a causa del Covid

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La presenza in città del neo Presidente del Consiglio Mario Draghi era già stata annunciata. Adesso però, a dieci giorni di distanza dalla prima giornata nazionale dedicata alle vittime del Covid, inizia a delinearsi anche il programma delle celebrazioni. A mezzogiorno, nel parco della Trucca, sarà piantato in quello che diverrà il Bosco della Memoria un tiglio adulto donato dal “comune virtuoso” di Biccari, piccolo borgo sui Monti Dauni in provincia di Foggia.

La cerimonia simbolica sarà aperta e chiusa dal suono della tromba del musicista Paolo Fresu a sottolineare idealmente la necessità di rompere il silenzio con qualcosa che rimanga e cresca, come la musica o le piante. Non ci sarà invece alcun pubblico.

Non è stato quindi accolto l’appello lanciato dal gruppo di legali di circa 500 familiari delle vittime bergamasche, che nei giorni scorsi aveva chiesto al nuovo Premier un incontro. La richiesta era stata stoppata da Palazzo Frizzoni, provocando lo sdegno dei legali. «È uno schiaffo in faccia ai familiari delle vittime di una strage», aveva commentato Consuelo Locati, responsabile del team legale dell’azione civile dei parenti delle vittime.

Al parco della Trucca giovedì 18 marzo, dopo la piantumazione del tiglio donato da Biccari, seguiranno quelle di altri 100 tra alberi e arbusti, sorta di anticipazione del Bosco nella sua forma definitiva. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, la presidente e il coordinatore dell’Associazione Comuni Virtuosi (ente promotore dell’iniziativa) Elena Carletti e Marco Boschini, insieme ai progettisti Paola Cavallini e Roberto Reggiani, rispettivamente architetto e agronomo, presenzieranno alla nascita di un nuovo polmone nell’area verde prossima all’ospedale Papa Giovanni XXIII, il presidio sanitario più coinvolto nella lotta al virus durante la prima ondata pandemica e ancora oggi in prima linea.

L’intervento, sostenuto anche dalla campagna di crowdfunding attiva sulla piattaforma Produzioni dal Basso, prevede la piantumazione di circa 750 alberi e arbusti entro l’autunno. All’interno delle isole alberate verranno realizzati camminamenti e sedute pensati come luoghi di raccoglimento, ma anche come futuro spazio di eventi e iniziative di valorizzazione del bosco.

Definito dal sindaco Gori come «un’oasi di comunità nella città più colpita dalla prima ondata della pandemia», il Bosco della Memoria mira a superare l’apparenza statica del monumento, diventando un punto di riferimento per le famiglie, per il mondo della scuola e per tutti i cittadini. Come ha avuto modo di sottolineare Francesco Guccini, dando pieno sostegno al progetto, «piantare un albero è sempre un’idea eccezionale».

«L’albero come simbolo della crescita e della vita sarà un elemento eterno che ci ricondurrà sempre alla memoria di quelle persone che purtroppo non ci sono più – aggiunge Beppe Carletti, dei Nomadi -. La scelta di Bergamo colpisce direttamente i miei affetti, un legame profondo mi lega a questa città, dove, purtroppo, ha perso la vita a causa del Covid una nostra carissima amica infermiera. A Bergamo, i Nomadi hanno tantissimi fan e un lungo rapporto di amicizia ci lega all’Atalanta e alla figura di Emiliano Mondonico. L’albero riporta la mia mente ai dipinti di Augusto. Per me è un grande onore poter sostenere questo progetto».

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