Lavori al Gewiss Stadium, buone notizie. Ma i tifosi hanno ancora tante domande...
Perché il cantiere dell'ultimo lotto sarà più lungo? L'impianto sarà davvero a posto per giugno 2022? Quanta gente potrà andarci la prossima stagione?
di Fabio Gennari
Nelle ultime 24 ore sono arrivate due notizie molto importanti per l'ambiente nerazzurro. Il Governo ha detto sì all'apertura del 20% di posti sugli spalti del Mapei Stadium di Reggio Emilia per la finale di Coppa Italia (4.700 spettatori) e, poco dopo, Atalanta e Comune di Bergamo hanno annunciato che entro settembre 2021 inizieranno i lavori di riqualificazione del terzo e ultimo lotto al Gewiss Stadium. Tanta carne al fuoco, tante considerazioni dei tifosi e qualche paletto da fissare per cercare di capire fino in fondo modi, tempi e difficoltà del momento.
Premessa per il discorso stadio: non abbiamo completa conoscenza dei dettagli tecnici, burocratici e progettuali che sono stati oggetto di modifiche, valutazioni, approfondimenti e analisi negli ultimi dodici mesi. Quello che però ci sentiamo di sottolineare è che l'Atalanta è perfettamente nei tempi previsti dal piano triennale di interventi che permetterà di avere uno stadio completamente rinnovato a giugno 2022. Magari anche prima, il cronoprogramma degli interventi non è stato ancora svelato.
La previsione era di chiudere la partita stadio in tre anni, non era possibile farlo solo nei periodi estivi in quanto la realizzazione del parcheggio sotterraneo è sempre stata un punto delicato della questione. Rispetto alle previsioni e alle analisi del terreno che sono state fatte, i posti auto a disposizione sono rimasti sostanzialmente gli stessi, con ulteriori cento stalli in superficie dove ci sarà anche il mercato. Chi ragiona solo sulle tribune e non sul parcheggio sottostante, ignora un dettaglio tecnico che evidentemente è determinate: costruire una Curva partendo da terra è un conto, farlo con la necessità di prevedere anche un parcheggio non è la stessa cosa.
In tanti si domandano: perché non si è partiti prima? Evidentemente, non è stato possibile farlo. I motivi sono diversi, dai cantieri in tempi di pandemia al fatto che la squadra ha continuato a giocare in Italia e in Europa con una licenza concessa dopo sopralluoghi e verifiche (sicuri che si potesse cambiare in corsa?), magari è stato necessario avere certezza di poter giocare a Bergamo campionato e coppe anche con soli tre settori a disposizione (se ricordate, l'anno scorso i nerazzurro dovettero mettere i seggiolini in Morosini per avere l'ok dalla Uefa), oppure una serie di altri problemi burocratici e tecnici di cui, per ora, non abbiamo conoscenza.
L'ultimo aspetto da tenere in considerazione, e che si intreccia anche con la finale di Coppa Italia, è legato a quante persone adesso e nei prossimi mesi potranno accedere allo stadio. Si parla di un 20% per la gara del 19 maggio, nessuno azzarda ipotesi per settembre 2021 o gennaio 2022. Possiamo sperare che gradualmente si vada verso una progressiva riapertura, ma per ora non ci sono elementi che possano far fare delle ipotesi. Quindi l'Atalanta cosa fa? Continua i lavori e monitora la situazione.
Come verranno destinati i biglietti, se ci sarà o meno una campagna abbonamenti e come saranno utilizzabili i voucher sono tutte domande assolutamente legittime e che nelle prossime settimane si spera possa trovare risposta. Di una cosa, oggettivamente, dobbiamo essere però certi: il cantiere dello stadio non si ferma e alla fine della prossima stagione ci sarà spazio davvero per tutti. Il resto va visto giorno per giorno, monitorando il reale andamento dei lavori e cercando di capire dove si andrà a finire.