Ilicic al Milan e Boga all'Atalanta? Lo scenario è possibile, per la Dea cambierebbe molto
Dopo l'affare Gollini, per la Dea quali possono essere le prossime mosse? Si lavora sottotraccia, ma davanti lo scenario potrebbe cambiare
di Fabio Gennari
In attesa della comunicazione ufficiale del passaggio di Gollini al Tottenham per 2 milioni di prestito oneroso, riscatto a 15 tra un anno che diventa obbligo a un certo numero di presenze e possibilità di prolungamento del prestito per altri 3 milioni (operazione da 20 milioni complessivi), l'Atalanta guarda al mercato con la volontà di migliorare ancora la rosa. Oltre all'olandese Koopmeiners, pista sempre valida, si parla molto nelle ultime ore della possibilità che Ilicic passi al Milan con l'Atalanta pronta all'affondo su Boga del Sassuolo.
Al netto delle valutazioni economiche e di eventuali trattative in corso, uno scenario del genera avrebbe un significato molto importante sul piano strategico. Senza nulla togliere alle doti di Ilicic e ricordando quello che ha fatto per l'Atalanta, nello scorso campionato il rendimento dello sloveno è stato molto lontano dai suoi standard abituali. Dovesse restare in rosa, Gasperini potrebbe cercare di riportarlo ai vecchi fasti, l'Atalanta non ha fretta di cederlo e il contratto in scadenza nel 2024 è la testimonianza di come a Bergamo nessuno voglia svenderlo. Ma va tenuto conto che Boga, contrattualmente parlando, è in scadenza 2022 con il Sassuolo.
Sul piano tecnico, a cifre da Atalanta, il cambio Ilicic-Boga darebbe soluzioni in più molto importanti a Gasperini. Da tre giocatori di qualità mancini (Ilicic, Miranchuk e Malinovskyi) si passerebbe ad aver un ragazzo molto abile dal punto di vista tecnico che può giocare sulla fascia opposta: il numero 7 del Sassuolo è un destro naturale che ama partire da sinistra per rientrare e cercare la porta. La curiosità di vederlo allenato da Gasperini è molta, lo stesso tecnico lo ha più volte indicato come elemento davvero interessante.
Analizzando lo scorso campionato, nemmeno Boga ha fatto grandi cose. La differenza fondamentale con Ilicic, però, è nella prospettiva: lo sloveno è un classe 1988, l'ivoriano con passaporto francese è del 1997 e ci sarebbe tutto il tempo di farlo crescere per quello che sarebbe l'ennesimo colpo da maestro di un allenatore in grado davvero di far diventare grandi tutti i giocatori che hanno delle doti importanti che magari non sono state ancora valorizzate appieno.