Task force alla stazione di Bergamo: a settembre le unità mobili saranno tutte lì
Il vicesindaco Gandi e il capo della Locale Messina annunciano da domani (3 settembre) ancora più controlli
di Mattia Cortese
Nuovo calendario per le unità mobili della Polizia locale: da venerdì 3 settembre, per tutto il mese, non ci sarà la solita rotazione di agenti nei quartieri ma le forze si concentreranno quasi esclusivamente nella zona della stazione, dalle 13 alle 19. Ancora in corso di definizione gli orari a partire dal 13 settembre, data della riapertura degli istituti scolastici, anche se è probabile che gli agenti si alterneranno tra la fascia oraria 7.30-13 e 13-19. Rimarranno comunque attive le unità mobili in Malpensata e al Villaggio degli Sposi, dove si sono riscontrati negli ultimi tempi problemi di ordine pubblico.
Ad annunciarlo sono stati oggi, mercoledì 1 settembre, il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi e la comandante della Polizia locale Gabriella Messina. «Abbiamo preso questa decisione per garantire un presidio ancora più efficace in zona stazione, in cui c'è una situazione problematica che però, voglio precisare, è dovuta a vari fattori: ci sono i senza fissa dimora, si ha un fenomeno di traffici illeciti e per finire uno di consumo di sostanze - ha spiegato Gandi -. È difficile dare una risposta unica e definitiva per risolvere il problema. Tuttavia noi vogliamo aumentare il nostro impegno, per questo chiediamo un sacrificio agli abitanti delle altre zone di Bergamo affinché facciano a meno per il mese di settembre del servizio delle unità mobili e ci permettano di concentrare l'attenzione dove si ha più bisogno».
Tranne nei giorni di sabato e domenica, quindi, a partire da questo venerdì saranno presenti in Piazzale Marconi quattro agenti dell'Unità mobile, mentre Piazzale Alpini sarà oggetto di controllo da parte di un'autopattuglia con due agenti, come specificato dalla comandante Messina.
«Riguardo la questione degli sgomberi, emersa negli ultimi giorni a seguito di un'intervista al gestore del Drop In, Delvecchio, vorrei far presente che noi li stiamo facendo da febbraio - ha continuato il vicesindaco -. Il responsabile della struttura ha fatto bene a ricordare la necessità di intervento, non posso che essere d'accordo con lui».
Infine, è stata affrontata la questione dell'allontanamento dei soggetti pericolosi o propensi a delinquere dall'area: «Noi siamo stati i primi a utilizzare lo strumento del daspo, ma non è la panacea di tutti i mali - ha dichiarato ancora Gandi -. Ci sono temi legati alla certezza della pena, al quantitativo minimo di stupefacenti necessario per l'arresto e la reclusione, tutte questioni che rendono il lavoro degli agenti in strada frustrante perché non hanno la possibilità di allontanare certi individui in maniera definitiva». Su questo concorda anche il capo della Polizia locale: «C'è l'ordine di allontanamento di 48 ore, il foglio di via, tutti atti che impegnano molto anche noi, ma per via di certe dinamiche i miei uomini non possono che constatare come certi personaggi ritornino sempre lì in zona».