Con questo gigantesco Zapata per l’EuroDea nulla è impossibile

di Xavier Jacobelli
Vale doppio, questa prima vittoria atalantina in Champions League a Bergamo, la prima davanti ai propri, entusiasti tifosi. Vale doppio perché frutta la vetta del girone e perché conferma la maturità da grande squadra che in questi anni la Dea ha acquisito anche nel massimo torneo continentale, grazie alla camaleontica capacità di Gasperini nella lettura della partita.
In calce al sorteggio del girone F il tecnico aveva ammonito: questo è il gruppo più difficile della prima fase. Aveva ragione e non soltanto per la presenza del Manchester United e di Ronaldo: se il Villarreal è un avversario tecnicamente e tatticamente di prim’ordine, lo Young Boys visto al Gewiss ha confermato quanto la vittoria sui Red Devils non fosse stata solo frutto dell’errore marchiano di Lingard nel finale di partita. Tignosi, scorbutici, a tratti urticanti perditempo, gli svizzeri hanno retto l’assalto nerazzurri nel primo tempo, ma sono calati alla distanza e nulla hanno potuto sull’ennesima accelerazione di Zapata che ha mandato in gol Pessina, il campione d’Europa al primo centro in Champions.
La prestazione di Duvan è stata gigantesca: non è più soltanto il micidiale bomber che abbiamo imparato a conoscere e che ha segnato 68 gol in 133 gare con l’Atalanta, viaggiando a una media siderale. Zapata è diventato un uomo che fa reparto da solo, svaria sulle fasce, apre spazi ai compagni, corre e lotta demolendo gli avversari che la mettono sul piano del confronto fisico e si devono arrendere alla sua potenza. Mai come stasera devono essere benedetti i 24 milioni spesi suo tempo dai Percassi per portare il colombiano a Bergamo.
E che dire di Toloi e dello stesso Pessina? Magistrali le loro prestazioni, a conferma che l’onda lunga del trionfo di Wembley non si è ancora spenta. Tutt’altro. Colpiscono l’intelligenza e la pazienza con le quali la squadra di Gasp ha costruito la vittoria, non facendo nemmeno una piega dopo l’autogol elvetico, giustamente annullato per il fuorigioco del capitano nerazzurro, la cui stagione è iniziata su livelli altissimi.
Risicato nel punteggio, il successo sullo Young Boys ha rimarcato anche l’impeccabile fase difensiva della Dea che nulla ha concesso agli svizzeri tant’è vero che Musso non è mai stato impegnato una volta che sia stata una. Gasperini è convinto: per la qualificazione agli ottavi, saranno determinanti le due sfide con il Manchester. Ma avete sentito le parole di Pessina in tv? L’azzurro ha mescolato l’entusiasmo alla passione, la gioia per il gol decisivo all’emozione per averlo segnato sotto la Curva.
Fra 17 giorni l’Atalanta compirà 114 anni. Mai stata così giovane e bella.