10 frasi in bergamasco sulla variante Omicron
Mettendola sul lato pratico (e grammatico) "De che ‘mpó i fenès i lètre"
di Vecchio Daino
Sappiamo tutti che la pandemia da noi ha colpito forte, e da due anni ormai viviamo in un clima non certo piacevole. Amuchina e mascherina ci ricordano ogni giorno che stiamo combattendo un virus, che oltretutto ha la bella abitudine di cambiare le carte in tavola spesso. Adesso affrontiamo l’ultima (?) variante, ma nel nostro atteggiamento c’è qualcosa di nuovo. Forse abbiamo capito che dobbiamo farcene una ragione.
1. Se m’dèsfa piö
Oltre un certo limite, si tende a perdere la speranza di sradicare per sempre questo tobèrcol. Si intravede però la possibilità di imparare a conviverci, magari senza troppi danni. [Trad.: Non ce ne disfiamo più]
2. I dis che l’è mia tròp fórta
Un filo di speranza viene dai bollettini medici nazionali e internazionali. I primi ci dicono che gli ospedali tengono ancora, considerando il numero dei contagi. I secondi indicano una tendenza al ribasso della diffusione. Speriamo in bene. [Trad.: Dicono che non sia troppo forte]
3. A m’sé sèmper a’chèla
Qualcuno ha invece l’impressione che sia cambiato ben poco, rispetto all’inizio di tutto. Si vede che le quotidiane limitazioni fanno perdere di vista i passi in avanti, che non sono così pochi. [Trad.: Siamo sempre nelle stesse condizioni]
4. Ghe öl tri vacini e i è mia assé
C’è chi pensa già a una teoria infinita di vaccinazioni, che si protrarranno ben oltre l’annata in corso. Questo però vorrebbe dire che il malanno si è trasformato in una sorta di influenza. [Trad.: Ci vogliono tre vaccini e non è abbastanza]
5. De che ‘mpó i fenès i lètre
Arrivati alla Delta, non pensavamo che le varianti avrebbero proseguito la loro escalation alfabetica. Adesso invece abbiamo la sensazione che occorrerà dar fondo a tutte le lettere. [Trad.: Fra un po' finiscono le lettere]
6. M’la ciapa töcc
Non è una previsione funerea, ma piuttosto la realizzazione concreta della famosa chimera dell’immunità di gregge. Fosse davvero così, la situazione sarebbe un po’ più accettabile. [Trad.: La prendiamo tutti]
7. La fenirà a’chèsta
Ne abbiamo viste tante, nella nostra storia millenaria. Tanto vale cercare di passare anche questo flagello come meglio possiamo, seguendo le orme del biblico Giobbe. [Trad.: Finirà anche questa]
8. Mé l’ó zamò fàcia
Una volta chi proferiva questa frase veniva guardato con una certa commiserazione per la sorte iniqua. Oggi è quasi invidiato perché, nella maggioranza dei casi, ha conquistato l’immunità senza pagare un prezzo troppo alto. [Trad.: Io l'ho già fatta]
9. Ma gh’éla amò la quaranténa?
Le numerose e confuse voci sulla durata della quarantena, da valutare in base a una serie di circostanze che non a tutti sono chiarissime, hanno fatto perdere l’orientamento a molti. Che non ci sentiamo di biasimare. [Trad.: Ma c'è ancora la quarantena?]
10. A n’n’a pöde piö de mascherine
C’è da dire che in questo periodo riparano anche dal freddo, ma il grado di sopportazione nei loro confronti è davvero ridotto al minimo. Speriamo che tornino presto ad essere usate solo a Carnevale. [Trad.: Non ne posso più di mascherine]