Silvio presidente?

"Operazione Scoiattolo": i berluscones ammiccano a Violi e Termini (che ci ridono su)

Il Cavaliere ha avviato una specie di "campagna elettorale" per andare al Quirinale. Contattati anche diversi politici bergamaschi...

"Operazione Scoiattolo": i berluscones ammiccano a Violi e Termini (che ci ridono su)
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di Andrea Rossetti

Il conto alla rovescia per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica è iniziato. E, a differenza del passato, in questo caso c’è un candidato dichiarato: Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia, in modo alquanto inedito, sta portando avanti una vera e propria campagna elettorale, rinominata dalla stampa «operazione scoiattolo» (pare che sia stato lo stesso Cavaliere a utilizzare per primo questo nome). Obiettivo: convincere gli indecisi a votarlo.

Nell'ultima settimana l’operazione è entrata nel vivo, ma è da un po’ che è stata avviata. Come dimostra il caso del parlamentare bergamasco Alessandro Sorte. Uscito da Forza Italia sulle ali delle ambizioni di Giovanni Toti, Sorte è recentemente tornato all’ovile. L’annuncio è stato dato dopo una cena con Berlusconi, guarda caso arrivata dopo che il parlamentare di Brignano aveva affermato che avrebbe visto bene il Cavaliere al Quirinale. Coincidenza?

Il vero obiettivo dell’operazione scoiattolo, però, sono i parlamentari del Gruppo Misto. In particolare, Berlusconi avrebbe puntato i fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle, meno legati a “vecchie” ideologie partitiche. Tra questi, c’è anche la bergamasca Guia Termini. La quale, nei giorni scorsi, è stata avvicinata da un berlusconiano e invitata a una cena alla presenza proprio del Cavaliere. La parlamentare trevigliese, però, ha gentilmente declinato l’invito. «Francamente, non so quanto fosse seria la proposta. Chi mi conosce bene sa che non lo voterei mai. Mi sono fatta una risata», ha commentato Termini.

Dario Violi

Restando nel mondo pentastellato (sebbene Termini non sia più nel Movimento), c’è un altro bergamasco che negli ultimi giorni è stato accostato al nome di Berlusconi: si tratta del consigliere regionale Dario Violi, nominato delegato lombardo al voto sul presidente della Repubblica insieme ai leghisti Attilio Fontana e Alessandro Fermi. Violi rappresenta la “quota di minoranza”, ma è stato paradossalmente nominato coi voti del centrodestra. Cosa che ha mandato su tutte le furie il Pd lombardo: «Il delegato delle opposizioni - hanno scritto in una nota i dem - è stato scelto da Fratelli d’Italia e Forza Italia. L’interferenza della maggioranza nelle dinamiche dell’opposizione è un fatto grave. Questi sono fatti politici che hanno un senso chiaro e hanno a che fare con l’obiettivo di far eleggere Berlusconi come prossimo capo dello Stato». In sostanza, secondo i dem la nomina di Violi sarebbe uno dei risultati dell’operazione scoiattolo.

Ovviamente, però, Violi ha smentito: «Non ho ancora deciso chi votare - ha commentato il pentastellato a Bergamonews -, nel mio gruppo è in corso il confronto sulle figure papabili per il Quirinale e non partecipo al toto nomi. Posso però assicurare che sulla mia scheda non scriverò “Silvio Berlusconi”».

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