Emergenza Ucraina: PalaFrizzoni crea sito internet, numero di telefono e mail con tutte le info
Sul sito bergamoucraina.it è possibile trovare informazioni su: permessi, salute, scuola, accoglienza, donazioni, volontariato e consulenza psicologica
di Federico Rota
Un sito internet, un indirizzo mail e un numero di telefono (quello di Bergamo Aiuta nato all’inizio dell’emergenza Covid) dedicati a raccogliere tutte le informazioni a disposizione di chi abita a Bergamo ed è interessato ad aiutare i cittadini ucraini in fuga dalla guerra, così come dei profughi in arrivo in città.
Accanto all’attività di accoglienza promossa dalla Caritas diocesana e alla rete creata da Protezione civile provinciale e Confindustria Bergamo, anche Palazzo Frizzoni si è messo al lavoro per coordinare la moltitudine d’iniziative spontanee nate per sostenere la popolazione Ucraina.
«Per certi versi si può dire che la situazione sia analoga a quella vissuta a febbraio del 2020, quando non era ben chiaro a chi rivolgersi per avere chiarimenti o trovare risposte ai propri dubbi – spiega l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina -. Abbiamo ricevuto domande diverse e da più fronti, che andavano canalizzate anche per orientare il lavoro dei servizi sociali. Abbiamo pensato a un sito internet perché le informazioni cambiano spesso e questo strumento consente di mantenerle sempre aggiornate. L’indirizzo mail è a disposizione per raccogliere tipo di domanda, richiesta o anche disponibilità a concedere alloggi per l’accoglienza».
“Bergamo per l’Ucraina”
I documenti presenti sul sito internet creato dal Comune di Bergamo, disponibile all’indirizzo bergamoucraina.it, verranno anche tradotti da un docente dell’Università di Bergamo affinchè possano essere fruibili anche dai cittadini ucraini che non hanno dimestichezza con la lingua italiana.
Collegandosi è possibile ottenere informazioni in merito a otto differenti macroaree: permessi (di soggiorno); salute, scuola e accoglienza, visto che tra i primi ad essere evacuati sono stati anziani, fragili, donne e bambini e serviranno alloggi in cui ospitarli; donazione fondi e donazione materiali; volontariato; e, infine, consulenza psicologica.
Il sito internet raccoglie anche una sezione dedicata alle ultime notizie, tra cui il concerto benefico in programma domenica 13 marzo al Teatro Sociale, organizzato dal Conservatorio e dal Comune di Bergamo per raccogliere fondi che saranno destinati interamente al progetto “Help Ukraine”.
Il numero di telefono e la mail dedicati
A disposizione c’è anche il numero di telefono 342.0099675, attivo da oggi (11 marzo) e dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. «Valuteremo se estendere l’orario di disponibilità sulla base delle esigenze che emergeranno – specifica Sergio Capitanio -. Per il momento ci pare che questo arco temporale possa assorbire la richiesta di domande e fornire le risposte necessarie». Oltre al numero di telefono, a cui rispondono i volontari e gli operatori di Bergamo Aiuta, è stato creato anche l’indirizzo mail: bergamo.ucraina@comune.bergamo.it.
Come ottenere il permesso umanitario
I cittadini ucraini possono restare regolarmente sul territorio nazionale con il visto turistico per 90 giorni dall’ingresso in Italia, termine entro cui devono segnalare la propria presenza e richiedere in Questura il permesso umanitario. Per fare ciò devono rivolgersi al Cir, il Consiglio italiano rifugiati, la cui sede è stata trasferita nella Sala Bassi (ex Enel) in via Mazzini 6B. «Il Cir avrà aiuterà gli ucraini a compilare i documenti che serviranno per richiedere il permesso di soggiorno umanitario» aggiunge l’assessore all’Innovazione e Servizi demografici Giacomo Angeloni.
Si può accedere al Cir solo su appuntamento, prenotandosi sul portale Prenota Bergamo, oppure chiamando il numero verde 800.292110 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 e il sabato mattina dalle 8.30 alle 13.
Una sede per l’associazione Zlaghoda
Infine, Palazzo Frizzoni ha messo a disposizione dell’associazione culturale ucraina Zlaghoda un ufficio in via Quarenghi. La nuova sede si trova accanto agli uffici della polizia locale, non lontano dalla sede dei Lavori pubblici di Bergamo.