Debiti su debiti

Chi risolverà la questione del dissesto di Foppolo? Il commissario si è dimesso

Zarcone era stato nominato nel 2020 per risolvere la situazione del buco di 6 milioni e aveva scoperto domande di creditori per 16 milioni

Chi risolverà la questione del dissesto di Foppolo? Il commissario si è dimesso
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Niente da fare, l'intricata questione dell'indebitamento del Comune di Foppolo non verrà risolta dal commissario Giuseppe Zarcone, nel quale vennero riposte fiducia e speranze dopo che per lungo tempo la dichiarazione di dissesto finanziario era rimasta lettera morta. Il commissario ha infatti rassegnato le dimissioni irrevocabili al Comune nella giornata di giovedì 22 dicembre.

Nominato con decreto del presidente della Repubblica su proposta del ministro dell’Interno nel 2020, Zarcone aveva il compito di occuparsi della gestione dell’indebitamento pregresso del Comune e dell’adozione di tutti i provvedimenti necessari all’estinzione dei debiti antecedenti all’1 gennaio 2020.

Un quadro troppo complicato

La sindaca di Foppolo, Gloria Carletti, ha spiegato a L'Eco di Bergamo, che riporta la notizia, come le motivazioni siano da cercare nelle notevoli difficoltà riscontrate dal commissario anche solo nel delineare il quadro complessivo di una situazione non poco ingarbugliata e nella mancanza, a oggi, degli strumenti normativi che possano consentire la risoluzione della stessa.

Il tutto ebbe inizio nel 2018, quando, a seguito delle indagini della Procura legate all’inchiesta giudiziaria attorno alla gestione delle piste da sci, venne nominato un commissario prefettizio. A maggio 2019 le nuove elezioni hanno portato in carica la nuova Amministrazione, quella che ora amministra il paese e della quale Gloria Carletti è alla guida.

Dal dissesto al nuovo commissario

A quel punto, sono arrivati i problemi più gravi, perché la ricognizione del bilancio portata a termine dalla nuova Amministrazione ha portato alla luce 6 milioni di debiti non ripianabili, oltre a tutta una serie di debiti fuori bilancio e incertezze. Così, a luglio 2020, l'Amministrazione, in accordo con il segretario, il revisore dei conti e i nostri consulenti legali ed economici, chiese il dissesto.

A ottobre dello stesso anno si è insediato il commissario straordinario, che ha riscontrato domande di creditori per 16 milioni di euro. La sindaca ha spiegato: «Il commissario ha il compito di completare il lavoro di rilevazione e certificazione della massa passiva e ora la cifra di debiti del rilevamento ammonterebbe a 16 milioni di euro. Il lavoro di verifica, già problematico di suo, è reso ancora più complicato da una serie di fattori, quali la mancanza di personale e il fatto che spesso mancano anche i documenti. Una situazione davvero difficile, in cui non ci sono nemmeno gli strumenti normativi che consentono la risoluzione della questione».

Intervento del Ministero?

Mancano le leggi e ora pure il commissario, ma la speranza dell'amministrazione è che Zarcone possa tornare sui propri passi e revocare le dimissioni, «anche se è auspicabile un intervento del Ministero che si attivi per risolvere la situazione», secondo le considerazioni della prima cittadina.

Nel mentre, le attività portate avanti dall'Amministrazione sono proseguite e continuano anche nella direzione di opere importanti. Tuttavia, il dissesto non è cosa da poco e la speranza per tutti è che la complicata situazione possa risolversi, o quantomeno trovare qualcuno disposto a provarci.

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