In tantissimi al funerale di Filippo Panzeri, morto in un incidente a 24 anni
La comunità di Cisano Bergamasco si è stretta attorno alla mamma Mariagrazia e ai parenti stretti del giovane: molti i ricordi letti dagli amici e dai colleghi del mondo del calcio
Centinaia di persone hanno voluto rivolgere l'ultimo saluto, stamattina, al 24enne Filippo Panzeri, che ha perso la vita giovedì scorso in un incidente stradale in Val Brembana. In molti non sono riusciti a entrare nel tendone del centro polifunzionale di via Dorando Pietri a Cisano Bergamasco: troppo piccole le chiese del paese per poter ospitare una folla così immensa che si è stretta ai familiari del giovane - e in particolare a mamma Mariagrazia - sconvolti dal dolore.
L'ultimo saluto a Filippo Panzeri
Don Claudio Avogadri, collaboratore parrocchiale di Caprino Bergamasco, ha celebrato la funzione davanti a oltre un migliaio di persone. «Ciascuno di noi prima di raccontare la propria scomparsa è chiamato a raccontare la propria comparsa, la propria presenza. Filippo ha portato il suo sorriso, la sua parola schietta, il suo stile che a volte era eccentrico e capace di fulminarti con il suo modo di essere. Socievole e allo stesso tempo generoso e presente, Filippo è stato un uomo che ha saputo brillare, che è stato in grado di lasciarci qualcosa. Io mi sono sentito privilegiato per averlo conosciuto perché Filippo era una persona carica di vita che sapeva trasmetterla a chi c’era intorno. La vita, quando è scomparso suo padre, gli aveva insegnato che non era facile».
Il sacerdote ha concluso poi l’omelia con parole profonde. «Filippo non voleva vivere una vita a metà e ha attraversato questo mare di paure per arrivare fino in fondo. Non bisogna aspettare l’ultimo giorno per risorgere, ma dobbiamo provarci in ogni istante della nostra vita. Filippo ha creduto alla parabola della vita, è partito da un piccolo seme pieno di vita ed è cresciuto diventando un albero. Però ci fa rabbia nel pensare che non abbia potuto arrivare alla sua massima estensione della sua chioma e allo stesso tempo noi possiamo portare avanti quello che lui credeva ovvero la legge sovrana della vita, quella che ci porta a trasformare noi stessi. Da cristiani possiamo credere che la storia di questo semino non si sia ancora fermata. Non lasciamo che il nostro ricordo di lui si riduca ad un’immaginetta, ma si trasformi in vita».
La struttura era gremita di amici, parenti e conoscenti, tutti accorsi per rendere omaggio al ragazzo scomparso prematuramente. Primi gli amici di Senza Far Rumore, a seguire anche la squadra femminile del VillaValle lo ha voluto ricordare.
Anche la mamma Mariagrazia ha trovato la forza di salutare il figlio, pronunciando parole cariche di commozione. «Come faccio a salutarti? Non voglio lasciarti andare, anche se te ne sei già andato. In questi giorni ho incontrato tantissime persone e ho scoperto che tutti ti volevano bene e ti stimavano per quello che eri. Generoso, altruista, solare con quel bellissimo sorriso. Ho visto un sacco di ragazzi sconvolti che piangevano per te e ho capito che avevi tante persone che ti apprezzavano. Tanti amici con cui condividevi le tue passioni: l’Atalanta, il calcio, il fare le cose con gli altri e per gli altri. Mi facevi arrabbiare, litigavamo sempre con i tuoi tempi lunghi nel fare le cose... Quanto mi mancheranno i tuoi abbracci. Hai sempre trasmetto luce e positività, e ti sei sempre tenuto dentro le tue ombre e fatiche. Per tutto quello che mi hai donato sappi che te ne sei portato via metà del mio cuore e anche quello di tuo fratello e di tutti quelli che ti amano».
Anche il sindaco Antonella Sesana ha voluto manifestare la vicinanza di tutta la comunità alla famiglia a nome della comunità di Cisano.
La salma è stata poi portata via per la cremazione e verso le 10 di martedì 3 gennaio le ceneri verranno tumulate nel cimitero di Cisano Bergamasco.