Omicidio di Stefania Rota, il cugino adesso è pronto a parlare
Ha già raccontato tutto ai carabinieri, ma quelle dichiarazioni non sono valide perché fatte senza avvocato
Nell'interrogatorio di garanzia del giudice per le indagini preliminari Ivano Perico, accusato dell'omicidio della cugina Stefania Rota, si era avvalso della facoltà di non rispondere, ma ora, dopo poco meno di un mese, tramite i suoi avvocati, ha chiesto di essere interrogato dalla pm Letizia Ruggeri.
L'ammissione davanti ai carabinieri
L'uomo ha già ammesso l'omicidio in caserma davanti ai Carabinieri, ma queste dichiarazioni spontanee non sono utilizzabili, perché rese senza l’avvocato. Tuttavia, lil 62enne ha confermato quanto ammesso anche ai suoi difensori Piero Pasini e Stefania Battistelli, dichiarando di voler parlare non appena sarebbe stato più lucido. E, secondo quanto riportato dal Corriere Bergamo, quel momento sarebbe arrivato.
I suoi avvocati sono convinti che abbia agito per un dolo d'impeto, pensano quindi che Perico abbia perso la testa dopo una discussione su una questione catastale legata a un magazzino che si trova fra la villetta della donna e la sua, in via XI febbraio a Mapello. L'avrebbe così uccisa con un batticarne mentre erano in casa di lei.
Due elementi per completare il quadro
Nel mentre, gli inquirenti hanno aggiunto nuovi dettagli a completamento del quadro. L'uomo, che ora si trova in cella nel casa circondariale di via Gleno, a Bergamo, un mese prima dei fatti venne portato da un'ambulanza al Papa Giovanni di Bergamo e ricoverato in psichiatria per tre-quattro giorni.
Non solo, l'incendio del 3 marzo a uno studio tecnico della stessa via dell'abitazione di Stefania e del cugino potrebbe essere collegato alla vicenda. In molti hanno testimoniato la presenza di una tanica accanto all'auto di Stefania Rota, quella stessa Ford che il cugino ha continuato a usare quando lui l'aveva già uccisa. Quanto inizialmente sembrava frutto di soggezioni si è rivelata invece una pista probabile ed è facile che abbiano già un’idea chiara.