Uccise con una fucilata l'amico Fausto Gozzini, condannato a 24 anni Domenico Gottardelli
Caduta la premeditazione, ma i giudici non hanno riconosciuto le attenuanti generiche. Disposte provvisionali per i famigliari
Condannato a 24 anni di reclusione Domenico Gottardelli, il 76enne ex artigiano in pensione di Covo, che il 14 settembre dell'anno scorso uccise con un colpo di fucile Fausto Gozzini, 61enne di Romano di Lombardia. L'omicidio avvenne nell'azienda di cui la vittima era titolare, la Classe A Energy di Casale Vidolasco, nel Cremonese.
I possibili moventi
L'arrestato, un personaggio molto conosciuto per la sua particolarità, aveva motivato il suo gesto accusando il morto di avergli rubato quattrocentomila euro. D'altra parte, nel corso delle indagini sarebbero anche emersi indizi di uno strano via vai di minori nella casa che la vittima, amica dell'assassino, gli aveva concesso a Susa in Tunisia.
Il vicino e il tuttofare del posto avrebbero infatti notato gli strani movimenti, riferendoli alla moglie di Gozzini che l'avrebbe poi detto a lui, chiedendogli di non prestare più la sua abitazione all'uomo. Motivo per cui, si era ipotizzato, in realtà a motivare il killer era stato il rifiuto dell'amico e la scoperta di questa vicenda. Una versione che, però, Gottardelli in aula ha negato, ammettendo però di aver avuto rapporti sia con uomini che con donne nel paese del Nordafrica.
I dettagli della sentenza
La sentenza, come riportato oggi (martedì 26 settembre) dal Corriere Bergamo, è arrivata dopo quattro ore di camera di consiglio: caduta l'aggravante della premeditazione, ma i giudici non hanno riconosciuto le attenuanti generiche. L'imputato, inoltre, dovrà risarcire le parti civili, con provvisionali immediatamente esecutive di quarantamila euro per la vedova Renata Galbiani e ventimila euro a ciascuno dei due figli Marcello e Marco.
Rigettata dalla Corte la richiesta dei difensori dell'anziano, Santo Maugeri e Pietro Mazza, di far scontare la pena in una Rsa invece che in carcere, dato che gli psichiatri periti dei giudici hanno ritenuto che le condizioni dell'uomo non sono incompatibili con il regime carcerario. La Corte d'Assise depositerà la motivazione della sentenza tra sessanta giorni.
Conosco Domenico ha fatto un grosso sbaglio è una cosa grave, togliere la.vita a una persona non si può, ma siamo dispiaciuti per lui è sempre stato una persona corretta solare,con la salute che ha non so quanto resisterà auguri Domenico