Omicidio Maltesi

Il killer di Carol Maltesi, Davide Fontana, aveva comprato seghetto e accetta a poche ore dal delitto

Lo scontrino del negozio battuto nel primo pomeriggio, la donna uccisa poco prima di mezzogiorno. I pm insistono sulla premeditazione

Il killer di Carol Maltesi, Davide Fontana, aveva comprato seghetto e accetta a poche ore dal delitto
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Dopo il ricorso in Appello della procura di Busto Arsizio nei confronti di Davide Fontana, il killer di Carol Maltesi, i suoi difensori chiedono il rito abbreviato.

Gli avvocati chiedono il rito abbreviato

I magistrati, come riportato oggi (giovedì 19 ottobre) da Il Giorno, da una parte insistono sulla premeditazione con l'intento di ottenere quella condanna all'ergastolo chiesta in primo grado, dove però la sentenza gli ha dato trent'anni di carcere, senza riconoscere le aggravanti. Ovvero appunto la pianificazione del delitto, ma anche la crudeltà e gli abietti motivi. Dall'altra parte, invece, gli avvocati chiedendo la formula del rito abbreviato potrebbero ottenere lo sconto di un terzo della pena per il loro assistito.

Lo scontrino del negozio

Intanto, però, è sbucato lo scontrino del Bricoman di Cerro Maggiore, dove aveva acquistato il seghetto e l'accetta per fare a pezzi il cadavere, poi abbandonato in quindici sacchi a Paline di Borno, al confine con la Bergamasca. Un aspetto su cui l'Accusa di sicuro punterà, per sostenere la tesi della premeditazione. Infatti, sul pezzetto di carta la data di emissione è segnata alle 13.49. L'assassinio della ragazza era avvenuto, in modo approssimativo, tra le 11.30 e le 11.55, e al primo pomeriggio il bancario stava già uscendo dal negozio, con l'attrezzatura che gli serviva per compiere la macabra operazione.

Il nuovo elemento si trova nelle pagine del ricorso depositato dalle parti civili, in cui emerge anche che, dopo aver ucciso la giovane, Fontana aveva inviato un messaggio col cellulare della donna al compagno, Salvatore Galdo, con scritto «Finito». Intendeva che avevano terminato di girare il video hard estremo, commissionato tramite un profilo con pseudonimo su Only Fans dallo stesso omicida (ma la vittima non lo sapeva). La scena, poi, era all'improvviso diventata reale ed era terminata con la morte di Carol.

Com'è ormai noto, il 44enne aveva poi tenuto il suo cellulare, fingendosi lei mentre rispondeva ad amici e parenti. Tra le tante scuse per giustificare la sua assenza, aveva anche fatto credere che fosse a Dubai. Secondo la Procura, il colpevole avrebbe maturato il suo proposito omicida quando, a inizio gennaio, aveva saputo dalla ragazza che intendeva trasferirsi a Verona, dove abitava l'ex fidanzato con il figlio di sei anni, al quale lei voleva stare più vicina. Un'eventualità che l'assassino non avrebbe accettato, decidendo quindi di compiere il delitto.

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