Passo indietro nel centrodestra: Jannone si sfila dai papabili candidati sindaco di Bergamo
L'imprenditore e già deputato ufficializza la propria decisione di non voler correre alle amministrative del 2024. «Ora, vinca il migliore!»
«E questo è il momento del mio sofferto passo indietro. Ed ora, vinca il migliore!». Con queste parole, a termine di un lungo post sul proprio profilo Facebook, Giorgio Jannone, imprenditore e già deputato di Forza Italia, si ritira dalla rosa di nomi tra i quali il centrodestra intende individuare il primo cittadino di Bergamo.
Un passo indietro ora ufficiale, ma che - come abbiamo scritto più volte sul nostro settimanale - era già nell'aria da un po' di tempo.
Già chiaro dall'11 settembre
Jannone stesso ricorda all'inizio del suo post come la sua volontà fosse chiara da tempo: «Già l'11 settembre scorso nella Sala Galmozzi del Comune, avevo comunicato, nel corso di una affollata riunione di Forza Italia, innanzi a tutti i vertici e un centinaio di militanti del partito, la mia decisione di non candidarmi a sindaco della Città di Bergamo. Da allora, pur avendo ribadito in decine di occasioni a tutti i giornalisti che mi hanno interpellato la mia indisponibilità, il mio nome ha continuato ad essere menzionato tra i papabili. Anche perché mi è stato chiesto di rimanere funzionalmente nel novero, per la visibilità dovuta al lavoro svolto nelle 4 legislature in cui sono stato eletto alla Camera dei Deputati e alle mie esperienze imprenditoriali».
«Un grandissimo onore, ma...»
Passa poi all'aspetto più emotivo: «Considero un grandissimo onore il fatto che mi sia stata offerta la possibilità di essere il primo cittadino della mia amata città e sono davvero lusingato da tutti coloro, amici e persone sconosciute che ho incontrato, che mi spingono a candidarmi. Mi fa davvero piacere, e allorché gli apprezzamenti sono venuti dai più semplici, alla presenza di coloro che amo e di mia figlia, mi sono commosso fino alle lacrime per le belle parole».
Rievoca poi il passo indietro fatto da colui che sarebbe potuto essere suo avversario nella corsa alle amministrative 2024, l'attuale vicesindaco Sergio Gandi che due settimane fa lasciò spazio alla ex deputata Pd Elena Carnevali. «Come ho confidato, non a caso, a Sergio Gandi - scrive Jannone -, a mio parere ci sono contesti in cui è necessario assumere decisioni riguardo al proprio futuro, con il rischio di perdere "treni" che non passeranno mai più».
Il caos nel centrodestra rimane
Ma se il centrosinistra, con il passo indietro di Gandi, si è risparmiato una scelta dolorosa e non ha dovuto far altro che confermare Elena Carnevali come candidata a sindaco di Bergamo, il centrodestra continua a navigare nel limbo di varie possibilità. Non è chiaro neanche quale sarà il gruppo politico che andrà a esprimere il candidato.
Tolto il nome di Jannone, i papabili azzurri ora sono tre: Alessandra Gallone, Gianfranco Ceci e Carlo Saffioti. Il Carroccio sembra essere il partito meno convinto a voler esprimere un proprio uomo, perché nonostante abbia papabili candidati (Alberto Ribolla e Stefano Rovetta), non ha mai fatto mistero di puntare alla presidenza della Provincia e di non voler perdere i tre dei Comuni sopra i 15 mila abitanti, Dalmine, Albino e Seriate, attualmente in mano a leghisti e che andranno tutti a elezioni nel 2024.
Più interessato potrebbe essere Fratelli d'Italia, partito ora al governo, che però su Bergamo fa fatica a trovare nomi da spendere (al riguardo, un approfondimento potete leggerlo sul nostro settimanale in edicola fino a giovedì 9 novembre, o in edizione digitale QUI).
Credo che un sindaco nativo della città che governa sia sempre un vantaggio. Comunque ha fatto la sua scelta, come Gandi che secondo me si sta nascondendo per i danni che combina, sa che la gente non lo stima più