Chiusura de "Il Mantello di Arlecchino" con un film sull'opera della Kaikkonen in via Tasso
L'artista finlandese racconterà il percorso e la poetica della sua opera. A seguire, proiezione della pellicola di Alberto Valtellina sulla realizzazione
Giornata di festa e condivisione, la prossima domenica 19 novembre, a conclusione della seconda edizione de “Il Mantello di Arlecchino”, ideato da Teatro tascabile di Bergamo col contributo dell'Assessorato alla Cultura, le Reti di quartiere e Hg80, col finanziamento di Fondazione Cariplo e Fondazioni delle comunità bergamasca e bresciana.
Un progetto di teatro e arte visuale, che ha visto la realizzazione dell’opera d’arte relazionale di Kaarina Kaikkonen, “Waves of Life”, grazie al coinvolgimento attivo, a Bergamo, degli abitanti di Borgo Santa Caterina e di Borgo Pignolo, che hanno donato le proprie camicie, a cui sono legate storie di vita personale.
Il programma della giornata conclusiva
La giornata si aprirà alle 16.30, in Sala Galmozzi, nel palazzo comunale di via Tasso, con l'artista che racconterà il percorso e la poetica della sua opera, esposta sulla facciata dell’ex Centrale telefonica di via Tasso per più di tre mesi. A seguire, alle 18.30, presso il cinema Capitol, la proiezione della prima del film di Alberto Valtellina, Kaarina onde vita camicie, testimonianza del lavoro che ha portato alla realizzazione dell’opera della finlandese, con una seconda visione alle 21. La giornata, infine, si chiuderà in Sala Galmozzi con un brindisi ed un saluto.
Il film di Valtellina
La storia è quella dell'imprevedibile incontro tra Kaikkonen e il Teatro Tascabile di Bergamo, per la realizzazione di un'opera d'arte partecipata. Attraverso le immagini degli incontri, delle interviste, dei racconti, delle pratiche di "baratto culturale” per la raccolta delle centinaia di camicie che hanno formato l'opera e della sua complessa costruzione.
Il film mostra quel che il lunghissimo lavoro preparatorio ha saputo creare o far rivivere: relazioni, memorie personali, affetti, scambi. Un triplice ritratto: dell'artista visiva, del gruppo artistico e della comunità, che mostra gli effetti del teatro che, invece che effimero, rimane nell'effetto che ha creato l'allestimento in via Tasso.