Oggi è iniziata anche la demolizione di parte del palazzetto dello sport
Al suo posto la nuova Gamec, mentre si è concluso da due giorni l'abbattimento del PalaCreberg: quell'area ospiterà il futuro Palasport
Stefania Gaburri, foto da Facebook
Il cielo grigio e la giornata rattristata dalla pioggia sembrano voler accompagnare con mestizia i primi colpi di ruspa che questa mattina, 5 gennaio, hanno iniziato a bersagliare il palazzetto dello sport di via Pitentino. Dopo la demolizione che solo un paio di giorni fa del PalaCreberg non ha lasciato altro che metallo, materiale isolante e cavi, è oggi il turno di un altro punto di riferimento della città.
Doppia demolizione
Le due demolizioni, così vicine temporalmente, sono anche strettamente collegate i un più ampio ambito di rinnovamento della città. In particolare, lì dove c'era il PalaCreberg verrà realizzato il nuovo palazzetto dello sport (progetto che ha scatenato già diverse polemiche), e lì dove in queste ore verrà in parte demolita la vecchia struttura destinata agli atleti e alle squadre bergamasche sarà costruita la nuova Gamec.
Ma ritardi nella costruzione
Un domino quindi di nuovi interventi, che si è inceppato più volte su alcune questioni che hanno scatenato la polemica. In primis perché la distruzione contemporanea del PalaCreberg e del Palasport ha creato problemi organizzativi, in particolare per la Volley Bergamo 1991, che si è dovuta arrabattare per trovare dove poter giocare e svolgere il campionato. Non solo, il ritardo nei lavori per la costruzione della nuova struttura rischia di far giocare loro non una, ma ben due stagioni fuori da Bergamo.
Addio care Palazzetto, spettatore di tante partite della grande Foppa-Pedretti, della famosa Alpe-Wunster, di tante pertite e allenamenti di tanti ragazzi bergamaschi di tutti gli spo0rt. Dall'atletica leggere, coni corsi CONI, dalla scherma e quant'altro. Si sa, davanti al denaro non c'è struttura che tenga. Si vuole fare questa operazione demagogica, togliendo per anni la possibilità di praticare sport e di assistere alle partite. Probabilmente fanno tutto di corsa, prima che una eventuale giunta di diverso colore politico e di diversa opinione, fermi questa schifezza. Assurdo e osceno.
Non è un rischio, ma una certezza. Sempre che nel frattempo non retrocedano o non gettino la spugna e vendano i diritti sportivi a qualche altra squadra.