Il dato che non ti aspetti: le partite senza gol presi iniziano a diventare parecchie
In campionato, ma non solo, la squadra orobica ha spesso tenuto la porta blindata regalando ottime prestazioni nonostante le assenze
di Fabio Gennari
Uno dei tratti distintivi di questa stagione dei bergamaschi allenati da Gian Piero Gasperini è tra i più inattesi: l'Atalanta è stata capace, in dieci partite su 21 di campionato e 13 su 29 totali considerando anche Europa League e Coppa Italia, di chiudere la porta agli avversari. E, guardando bene a quello che è successo, tra i "clean sheet" mancati c'è Atalanta-Sassuolo di Coppa Italia (gol subito all'ultimo respiro da Boloca). Sarebbero state 14 su 29.
Il dato è importante perché si incastra alla perfezione in una stagione che vede la Dea con il doppio dei gol segnati rispetto a quelli presi (54 contro 27) e con il pacchetto arretrato che è andato in alcuni momenti in affanno di uomini a causa degli infortuni.
Avere questo rendimento, certificato dai numeri, è un grosso merito se si considera che Scalvini, Djimsiti e Kolasinac per parecchie partite non hanno avuto ricambi e che in autunno si è giocato anche in Europa, vincendo il girone.
A proposito di Europa League, i numeri in questo caso sono ancora più importanti: tre gare su sei (le due con i polacchi e quella interna con lo Sturm Graz) sono terminate senza gol al passivo ed è un passaggio importante, perché nei momenti decisivi la squadra ha saputo tenere botta sia con i titolarissimi che con le riserve, come ad esempio in casa dei polacchi. Certo, alla fine contano i risultati, ma se hai un attacco che segna con continuità e in cui partecipano tutti (17 marcatori diversi stagionali, 13 in campionato), non prendere gol significa vincere spesso.