In arrivo altre 8 licenze di taxi. Ma i tassisti (come sempre) frenano: «Non servono»
Come preannunciato a fine 2023, il Comune di Bergamo sta ultimando i dettagli per il bando. Zenoni: carenza di mezzi segnalata da tempo
Nonostante il solito disaccordo dei tassisti con cui da anni l’Italia deve fare i conti (senza riuscire mai a battere un colpo), sta per andare in porto l’iter del Comune per bandire 8 nuove licenze di taxi. Valore: 130mila euro l’una.
Si arriverebbe così a 49
In totale, con le nuove 8, diventerebbero così 49 le licenze concesse dal Comune di Bergamo, come ricorda L’Eco di Bergamo. Il tutto nell’ottica di quanto previsto dal decreto Asset, il provvedimento varato dal Governo e poi convertito dalle Camere per consentire ai grandi Comuni di incrementare fino al 20% il numero delle licenze.
Ed è ancora poco, secondo l’Antitrust, che ieri (mercoledì 6 marzo) ha specificato che occorre «adeguare il numero delle licenze alla domanda spingendo l’aumento oltre il 20 per cento fissato dal decreto».
L’iter di Bergamo
Prima della pubblicazione del bando bisogna fare una ricognizione per stimare il valore delle licenze, poi passare dall’Art, l’Autorità di regolazione dei trasporti. «Per calcolarlo il valore della licenza – spiega Stefano Zenoni, assessore alla Mobilità – è stata fatta una rilevazione sugli atti notarili delle compravendite delle licenze dei taxi avvenute negli ultimi anni in città: è stato calcolato un valore realistico di 130mila euro a licenza». Poi, a bando, con ulteriori opzioni, la cifra potrebbe cambiare.
Il muro dei tassisti
Come ormai da decenni, i tassisti si oppongono a ogni ampliamento del parco licenze. Non ne vedono la necessità, come spiega Massimo Cocchiara, presidente del Cotabe, il Consorzio tassisti bergamaschi. Anzi, dicono che manca lavoro. La carenza di mezzi soprattutto la sera e il weekend, però, resta, sottolinea Zenoni.
Sig.Cocchiara, lei dice che non servono? E dove stanno tutti, la sera e nei weekend? Ed anche un qualsiasi altro giorno vorrei dire. Mi sono sentito rispondere da un tassista, che corse cittadine non le fa perché non sono remunerative. Viva Uber allora…
Hanno ragione. 8 macchinine in più non servono. Servono strutture agili e moderne come Uber o Bolt come in tutti gli altri Paesi europei dove il servizio da terzo mondo del servizio taxi italiano, è superato da tempo. In Paesi come la Romania, ad esempio, sono avanti anni luce. Per non parlare dei costi.