La Dea si spegne al 20', vittoria 2-3 ampiamente meritata per il Como al Gewiss Stadium
Buon inizio per la Dea, che è poi apparsa in calo e molto confusionaria contro i lariani, che invece hanno giocato alla grande
di Fabio Gennari
Sconfitta pesante e meritata per l’Atalanta a Bergamo contro il Como. Come già successo contro il Villarreal nell’ultima occasione in cui la Dea ha recuperato una partita 24 ore dopo la data ufficiale, anche stavolta finisce 2-3, con gli ospiti che gioiscono per la prima vittoria in campionato e la Dea che si deve interrogare su dove voglia andare con questi numeri: siamo a tre sconfitte in cinque giornate e una media di oltre due gol subiti a partita (già 11).
Il giorno dopo la grande pioggia, il match inizia con la Dea sugli scudi. Nei primi dieci minuti di gioco i nerazzurri creano un paio di volte i presupposti del vantaggio: al 2’ grande scambio tra Bellanova e De Ketelaere palla a terra, con il 16 della Dea che mette al centro un bel pallone messo in angolo da Van der Brempt; all’8’ è ancora il belga a rendersi protagonista con un’azione personale sulla destra chiusa da un cross in mezzo per Retegui, che chiama Audero alla paratona in tuffo.
La rete del vantaggio bergamasco arriva al 17’ con Zappacosta, la cui conclusione dal limite è precisa e spettacolare: dopo un calcio d’angolo a favore messo fuori da Perrone, Audero non può far altro che raccogliere la palla in fondo al sacco.
Spinti dai propri ultras, che entrano solo al quarto d’ora nel proprio settore, gli ospiti vanno vicini due volte al pareggio con Cutrone e Sergi Roberto (20’ e 29’), ma in entrambi i casi la conclusione dei giocatori lariani viene respinta magistralmente da Carnesecchi in tuffo. Nell’ultimo quarto del primo tempo, i padroni di casa non costruiscono più azioni pericoloso mentre il Como prova ad alzare un po’ il baricentro, ma non si vede più con particolare forza dalle parti del portiere nerazzurro.
L’inizio della ripresa è invece da incubo: il Como ribalta tutto nel giro di 13 minuti con i gol di Strefezza, Nico Paz (deviazione decisiva di Kolasinac) e Fadera, ma sono troppo semplici ed elementari le azioni che la formazione lariana disegna sul campo: il tacco di Sergi Roberto per Strefezza in occasione del pareggio è intelligente, ma quella palla doveva essere protetta meglio da Kossounou su Cutrone; il raddoppio vede invece Nico Paz calciare quasi senza pressione e il tris arriva dopo un ribaltamento d’azione da offensiva a difensiva che trova de Roon uno contro uno con Fadera, che lo salta troppo agevolmente.
E l’Atalanta? Non pervenuta. Gasperini con i cambi ha modificato parecchio, ma fino al rigore conquistato da Vlahovic a tempo scaduto e trasformato da Lookman (97’) è stato il Como ad andare più vicino al 4-1 che non l’Atalanta al 2-3. Nico Paz, infatti, ha costretto Carnesecchi alla paratissima per evitare il poker, mentre dall’altra parte solo un destro deviato di Kossounou che Audero ha respinto d’istinto poteva riaprire la gara.
Brutto passo indietro, sconfitta che brucia perché giusta e meritata contro una squadra che ha avuto più fame e più voglia nei momenti decisivi. L’approccio, ancora una volta, ha fatto la differenza e ha premiato una compagine che non rinuncia mai a giocare.
Atalanta-Como 2-3
Reti: 18’ Zappacosta (A), 46’ Strefezza (C), 54’ aut. Kolasinac (C), 58’ Fadera (C), 97’ rig. Lookman (A).
Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi; Djimsiti, Kossounou, Kolasinac; Bellanova, De Roon, Ederson (75’ Vlahovic), Zappacosta (55’ Cuadrado); Pasalic (46’ Brescianini); De Ketelaere, Retegui (55’ Lookman). All. Gasperini.
Como (4-2-3-1): Audero; Van der Brempt, Dossena, Kempf, Moreno; Sergi Roberto, Perrone (76’ Goldaniga); Strefezza (89’ Engelhardt), Paz (89’ Sala), Fadera (62’ Mazzitelli); Cutrone (76’ Gabrielloni). All. Fabregas.
Arbitro: Tremolada di Monza.
Ammoniti: 10’ Sergi Roberto (C), 36’ Moreno (C), 83’ de Roon (A), 91' Van der Brempt (C).