Parla il medico

(Mala) sanità, le liste d'attesa in Bergamasca sono un vero incubo anche nel privato

Il noto cardiologo di Bergamo, Elio Staffiere, mette in luce una situazione che peggiora di mese in mese: «Non riguarda solo il pubblico, ma tutto il sistema»

(Mala) sanità, le liste d'attesa in Bergamasca sono un vero incubo anche nel privato
Pubblicato:

di Paolo Aresi

«Il problema non riguarda soltanto il Sistema sanitario nazionale, ma tutta l’assistenza medica, anche privata. Io stesso nella mia attività personale, non quella che svolgo in clinica, ho liste di attesa che si allungano, e ormai una visita la fisso a un mese dalla richiesta». Elio Staffiere è un cardiologo molto conosciuto a Bergamo.

Non è un patito degli esami clinici a ogni costo, memore del titolo della commedia di Eduardo De Filippo, Gli esami non finiscono mai. Spiega: «Io credo che molte volte si esageri con la prescrizione di controlli e analisi, penso che anche in questo campo sia necessaria una forma di sobrietà. Perché gli esami inutili comportano danni a tutto il sistema dell’assistenza sanitaria, bisognerebbe discernere con molta attenzione fra gli accertamenti necessari e quelli che invece si fanno senza una motivazione profonda, fatti così, “soltanto per vedere”. La questione è che poi questo atteggiamento porta a ingolfare le liste d’attesa e i tempi si allungano in maniera spropositata».

Il cuore del problema

Sappiamo che nel servizio pubblico ci sono esami clinici e visite per le quali bisogna attendere anche più di un anno. Problema che da qualche tempo riguarda anche i controlli dopo un intervento chirurgico, dopo una terapia oppure in seguito a una prima visita.

Il cardiologo Elio Staffiere

Continua il cardiologo: «Io visito anche con il Sistema sanitario nazionale, ma a volte la situazione è tale che è difficile fare bene il mio mestiere. Mi spiego: se prescrivo una terapia a una persona che soffre per una malattia cardiaca, poi devo avere la possibilità di verificare l’andamento della situazione dopo un mese. Invece il posto per l’esame non c’è e l’appuntamento viene magari fissato dopo un anno. Assurdo, chiaramente. Allora dobbiamo inventarci ogni volta formule e spazi per effettuare questi controlli. D’altronde, nella prima fase, mica posso verificare l’andamento della cura dopo dieci mesi o dopo un anno...». (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 31 ottobre, o in edizione digitale QUI

Commenti
Bruna

È una vergogna, ormai è chiaro che vogliono eliminare il SSN e spingere tutti sul privato: per prenotare la visita oculista fino a settembre 2026 non c'è posto, in semiprivato il 12 novembre 2024 a 96 euro. Non diamo la colpa agli stranieri o a chi viene da fuori x curarsi ma ai nostri politici sia di destra che di sinistra che non sono in grado di fare un piano sanitario nazionale. Le risorse x la sanità se han voglia le trovano, come son capaci di trovarle x i loro interessi

Marino

Il problema più grave è proprio quello. Qualsiasi visita a Bergamo è impossibile da fare, ma appena ti sposti a Brescia o Milano qualcosa si trova. Ad es. al Papa Giovanni cosa fanno? Dal Covid è cambiato tutto, non c'è più neanche il CUP. Prima si vedevano migliaia di persone entrare e uscire ogni giorno, adesso saranno un quarto rispetto a prima. E' diventata un'enorme clinica privata che ogni tanto fa i mega interventoni che finiscono sui giornali. Ma per il resto è completamente inutile. Altro che ottava torre.

Luca

Possibile che una visita cardiologica urgente prenotata per mio padre lo scorso luglio me la avrebbero eseguita a luglio 2025? E come si spiega che ripiegando sulle strutture bresciane nel giro di due settimane è stata eseguita?

Claudio

...penso che la politica lombarda fin dai tempi del Celeste Formigoni abbia foraggiato la sanità privata convenzionata e i grossi gruppi in Lombardia si siano fatti i baffi d'oro. Ora, da una posizione di assoluta forza rispetto agli ospedali pubbilici, possono offrire prestazioni di livello sottraendo letteralmente giovani e meno giovani medici al Ssn accogliendoli nelle loro strutture con condizioni economiche si assoluto vantaggio....

Gian

Ormai contano solo i numeri di prestazioni eseguite non come ed a chi queste vengono erogate. Una vera vergogna. Io dico se la riforma pianificata anni fa voluta dall’allora presidente della Regione, lega, non funziona ed è sotto gli occhi di tutti, perché non modificarla? Sbagliare umano est, perseverare diabolico

Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali