Per l'Uci cinema di Curno forse c'è una speranza: qualcuno ha mostrato interesse a comprarlo
Notorius Cinemas, che ha già acquistato altre quattro strutture della proprietà in Italia, vorrebbe sedersi a un tavolo per discuterne
Sono in corso colloqui tra la proprietà dell'Uci Cinema di Curno, che sta per chiudere i battenti, e il gruppo Notorius Cinemas, che ha già all'attivo sette strutture in Italia.
L'interesse della Notorius
I dettagli delle premesse di una possibile futura trattativa per l'acquisizione del multisala in crisi sono descritti oggi (venerdì 6 dicembre) da L'Eco di Bergamo, a cui l'amministratore delegato della Notorius, Andrea Stratta (che ha lavorato prima per vent'anni proprio in Uci), ha raccontato di aver informato la proprietà del loro interesse a un eventuale acquisto del cinema.
Il quale, com'è ormai noto, a causa del calo di spettatori, dovuto in parte all'offerta delle piattaforme streaming, ma anche alla concorrenza interna dell'Uci di Oriocenter ed esterna dell'Arcadia di Stezzano, non riesce più a mantenere un bilancio economico che sia sostenibile per la proprietà. I sindacati stanno cercando insieme di far ricollocare ai datori la ventina di dipendenti, di cui la metà a tempo indeterminato, in altre filiali della catena, con molta probabilità proprio a Orio, dove la posizione dentro il centro commerciale garantisce maggiori entrate.
Un'ipotesi che rimane tale
Non che questa eventuale speranza possa impedire la chiusura, almeno temporanea, del cinema di Curno. Le luci si spegneranno comunque tra la fine di questo mese e l'inizio del prossimo, anche perché per le eventuali trattative ci vorrebbe del tempo. Ciò significa che, se nel frattempo si dovesse aprire un tavolo di discussione, sarebbe per evitare che quello del paese dell'hinterland si trasformi in una scatola di cemento vuota e in stato di abbandono, mettendo però in conto che, almeno per un certo periodo, lì non si proietterà più niente.
Notorius cinemas in ogni caso ha già comprato in passato altre quattro filiali di Uci nel nostro Paese, ovvero quelle di Ferrara, Cagliari, Sinalunga nel Senese e Milano. Stratta ha dichiarato a L'Eco che sarebbero interessati a sedersi a un tavolo con la proprietà e parlare di un cambio di gestione. Un'intenzione palesata a Uci in uno scambio di mail, a cui per il momento non ci sarebbe stato seguito. Adesso toccherà nel caso proprio a loro far sapere se l'idea può avere un futuro, oppure se ci si limiterà a chiudere i lucchetti alle porte.