Il dialetto riprende vita nel foyer delle biblioteca di Alzano dedicato a Ezio Foresti e Antonio Tiraboschi
Inaugurata oggi (17 gennaio) la nuova veste della sala, intitolata alla memoria del mitico Vecchio Daino e e dello studioso, i quali rivivono anche in un bellissimo video
Sorrisi, commozione e tanta gente la mattina di oggi, venerdì 17 gennaio, alla biblioteca comunale di Alzano Lombardo, dove il foyer è stato intitolato alla memoria di Antonio Tiraboschi, storico dell’Ottocento noto per il suo impegno nell’alfabetizzazione delle valli bergamasche, ed Ezio Foresti, autore, giornalista, appassionato cultore della lingua bergamasca e ideatore della pagina Facebook "Animali Mitologici Bergamaschi", oltre che alzanese doc.
"Bergamasco Lingua Viva"
Il progetto ha un nome specifico: "Bergamasco Lingua Viva" e il giorno scelto per presentarlo pubblicamente non è casuale, visto che oggi cade proprio la "Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali", istituita nel 2013.
A dare forma concreta all'idea, nata subito dopo la scomparsa di Foresti (a fine aprile 2024), è stata l’agenzia di comunicazione PG&W, con la collaborazione dell’Amministrazione di Alzano. Ezio Foresti è stato infatti direttore creativo dell’agenzia, oltre che indimenticato collaboratore del nostro giornale, PrimaBergamo.
Parole e commozione
L'inaugurazione ha avuto inizio all'esterno della biblioteca, dato che la numerosa presenza di persone non consentiva di utilizzare un'unica stanza interna. Quindi, nell'ampio cortile della bellissima Villa Pesenti e all'interno del parco Montecchio, si sono susseguiti gli interventi del sindaco Camillo Bertocchi e di amici e parenti di Foresti. Ad aprire l'evento, però, un bellissimo momento animato da alunne e alunni della scuola Paolo Sesto, che hanno sottolineato l'importanza del dialetto e introdotto i presenti alla figura di Foresti, noto anche come Vecchio Daino (pseudonimo con cui firmava gli articoli sulla nostra testata).
Nel suo intervento, Bertocchi ha sottolineato come «l’opera di Ezio Foresti ha la capacità di mantenere vive, con semplicità e arguzia, parole e modi di dire che nei dialoghi con i miei genitori sono ancora oggi cosa normale, ma con i miei figli sono oggetti sconosciuti. Il valore dell’opera di Ezio sta proprio in questo, nella capacità di stimolare e attualizzare una lingua che è, e deve essere, orgoglio e identità anche per le nuove generazioni, una lingua che non è solo dire, ma anche e soprattutto essere».
Da sinistra: il sindaco Bertocchi, la moglie di Foresti e Alberto Gottardi
Ettore Ongis
Camillo Bertocchi
Ettore Ongis
Chiara Foresti
Luciano Ravasio
Subito dopo, Alberto Gottardi, Ceo di PG&W e grande amico di Foresti, ha invece detto (con gli occhi lucidi): «Con questa iniziativa non vogliamo solo onorare l’eredità di un collega e amico, ma anche promuovere una riflessione sul valore del patrimonio immateriale rappresentato dal dialetto e dalla cultura bergamasca. L’iniziativa rappresenta un ponte tra passato e futuro, tra il mondo accademico e le comunità locali, contribuendo alla trasmissione di una tradizione culturale unica alle future generazioni e rafforzando il legame con le nostre radici».
Tantissimi applausi, poi, per le parole di Ettore Ongis, giornalista, ex direttore di PrimaBergamo e amico di Foresti, e per quelle della figlia di Foresti, Chiara, particolarmente commossa eppure «contentissima di vedere tutta questa gente qui per papà».
Tecnologia e tradizione
Da sinistra: Gottardi, Bertocchi e Chiara Foresti
Poi si è passati all'immancabile taglio del nastro e alla visita del foyer “Bergamasco Lingua Viva”, situato al primo piano della biblioteca. Lì è stato realizzato un allestimento permanente dove tecnologia e tradizione si uniscono e dove anche i più giovani sono coinvolti nella riscoperta del dialetto. I visitatori, in questo spazio, possono esplorare un database di proverbi e modi di dire bergamaschi tramite uno schermo touch interattivo, assistere a un video-dialogo animato che mette in scena un incontro virtuale tra Foresti e Tiraboschi, dove i due si confrontano sull’evoluzione del dialetto nel tempo, consultare libri e materiali sulla cultura bergamasca e, infine, leggere dei pannelli illustrativi con il manifesto del progetto e le biografie dei protagonisti.
"Bergamo Lingua Viva", però, non è l'unica eredità di Ezio Foresti. L'agenzia PG&W, infatti, ha anche proposto una borsa di studio annuale intitolata proprio a lui e destinata agli studenti del Dipartimento di Lettere, filosofia e comunicazione dell’Università degli Studi di Bergamo con l’obiettivo di sostenere tesi di laurea magistrale sul tema del dialetto, incentivando la ricerca accademica e la cultura del territorio.
Bellissima iniziativa Lunga vita ai dialetti