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Campioni in campo e nella vita: a Ederson e Djimsiti il premio "Bravi Papà 2025"

Il riconoscimento speciale verrà assegnato ai due giocatori dell'Atalanta che lo scorso gennaio hanno vissuto la gioia della paternità

Campioni in campo e nella vita: a Ederson e Djimsiti il premio "Bravi Papà 2025"
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L'Atalanta Club Valgandino conferma una tradizione che dura ormai 31 anni consegnando il proprio riconoscimento speciale. Quest'anno il premio "Bravo Papà 2025" verrà assegnato a due giocatori dell'Atalanta che lo scorso gennaio hanno vissuto la gioia della paternità: Josè dos Santos Lourenco Da Silva Ederson e Berat Djimsiti.

Lo scopo del premio

Il club della Valgandino, presieduto da Enzo Conti, mira a celebrare gli aspetti umani che vanno oltre le classifiche e i risultati sportivi. Sin dalla prima edizione nel 1994, quando il premio fu assegnato a Maurizio Ganz, l'obiettivo sempre è stato quello di raccontare l'umanità dei campioni in maglia nerazzurra.

Questa volta toccherà al brasiliano classe 1999 Ederson, arrivato all'Atalanta nel 2022 dalla Salernitana. Lo scorso gennaio, insieme alla moglie Myckaela, ha accolto nella sua famiglia il piccolo Matteo. L'altro premiato è un pilastro dello spogliatoio della Dea come Berat Djimsiti, classe 1993, a Bergamo dal 2016. Insieme alla moglie Alisa ha dato il benvenuto al secondogenito Aron Noah.

Una dedica speciale

Il riconoscimento sarà dedicato a Franco Moioli, supertifoso atalantino di Ponte Nossa scomparso durante la pandemia. La sua famiglia, da generazioni impegnata nell'attività orafa, realizza l'artistico premio che riproduce in oro e argento uno scorcio del centro storico di Gandino.

Lo scorso anno, in via eccezionale, il "Bravo Papà" è stato assegnato ad Antonio Percassi, presidente dell'Atalanta, padre di sei figli e ultimo di sei fratelli. Una consegna memorabile, in quanto avvenuta poche settimane prima della conquista dell'Europa League.

L'appuntamento

La cerimonia di consegna si svolgerà per martedì 1 aprile alle ore 19.30 al ristorante Da Leone di Vertova. Un momento che celebra non i gol o le parate, ma l'essenza più profonda dello sport: l'umanità.

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