Indennizzi ai pendolari per treni cancellati e in ritardo: così è una presa in giro
L’Autorità di regolamentazione dei trasporti tira le orecchie a Trenord, che nel conteggio dei rimborsi ha pensato bene di non tenere conto delle corse soppresse parzialmente

di Marta Belotti
Ma i treni soppressi parzialmente (cioè dopo aver comunque percorso un pezzo della tratta) vengono inseriti da Trenord nel conteggio per l’indennizzo?
È di questa settimana la notizia che l’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), che già a luglio aveva messo gli occhi sulle modalità di calcolo dei rimborsi Trenord sugli abbonamenti integrati, ha deciso di ampliare lo sguardo su un altro aspetto della procedura. Si tratta, appunto, delle modalità di conteggio dei treni soppressi solo parzialmente.
Dallo scorso anno, a fronte della sottoscrizione del nuovo Contratto di servizio tra Trenord e Regione Lombardia (che ha valenza fino al 2033), sono cambiati molti aspetti che riguardano gli eventuali rimborsi dell’azienda nei confronti dei pendolari nel caso di mancato rispetto degli standard di servizio.
Si tratta di calcoli che vengono eseguiti mensilmente e che rendono disponibile uno sconto pari al trenta per cento sull’abbonamento mensile - e questo grazie alle proteste dei pendolari, perché inizialmente era stato abbassato al dieci per cento.
Cosa è cambiato
Oltre alla modalità di erogazione, che dal bonus automatico è passata a una più complessa richiesta da sottoscrivere e alla quale allegare non pochi dati, sono stati modificati anche i criteri per stabilire se e quando una linea non rispetta i parametri minimi.
Con il contratto di servizio precedente, lo standard di affidabilità era la percentuale ottenuta dalla somma dei minuti di ritardo (oltre i cinque e calcolati al capolinea) e dei treni soppressi in rapporto ai minuti totali delle corse del mese. Se questo rapporto superava il cinque per cento, allora scattava il bonus.
Da un anno a questa parte, il calcolo è diverso. Viene fatto il rapporto tra il numero di treni arrivati con un ritardo di più di quindici minuti sommati a quelli soppressi e il totale dei treni programmati. Se si supera il dieci per cento, allora scatta il rimborso. (...)
Quando ci sono le elezioni......tanto ié tocc istes .....tenetevi Trenord e la sua giunta da 30 anni fa a oggi
Trenord sempre più pagliacci. Servizio indecente