Dibattito pubblico sul nuovo ponte tra Calusco e Paderno: «La Bergamo-Treviglio prenda esempio»
Il primo incontro al Pirellone il 22 maggio, si potrà seguire anche da remoto. Italia Viva chiede la stessa trasparenza anche sull'autostrada

In apertura, il render di una delle alternative di progetto
Iniziato il dibattito pubblico, voluto da Regione Lombardia, per la realizzazione del nuovo ponte sull'Adda, che sostituirà quello di San Michele nel collegare Calusco nella Bergamasca a Paderno nel Lecchese.
Un progetto, come riportato da PrimaMerate, presentato ieri (giovedì 15 maggio) da Rfi, alla presenza degli enti locali interessati, al Pirellone. Presenti erano l'assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Maria Terzi, la responsabile del dibattito pubblico, Rosa Pannetta, e il referente di progetto d'opera di Rfi, Daniele Mari.
Un dibattito trasparente
Si raccoglieranno quindi le osservazioni e le proposte, esaminando le alternative studiate dagli esperti, puntando su quella più sostenibile dal punto di vista tecnico e sociale. Tutti gli attori coinvolti dovranno avere informazioni chiare e precise su questi aspetti ed il primo incontro si terrà il prossimo giovedì 22 maggio, alle 10, a Palazzo Lombardia. Sul sito dedicato all'opera, inoltre, si possono trovare i documenti tecnici, mentre a novembre prossimo si pubblicherà quello conclusivo sulla pagina di Rfi, che ne darà comunicato a Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alle Amministrazioni interessate.

Per partecipare al primo dibattito pubblico, è necessario iscriversi sul sito dell'opera, ma quella in presenza sarà possibile in base al limite di capienza delle sale. Per chi non riuscirà a prendervi parte dal vivo, lo potrà seguire da remoto. Inoltre, si potranno inviare richieste e proposte alla responsabile Pannetta all’indirizzo info@dpnuovopontesanmichele.it fino a metà luglio.
«L'obiettivo - ha spiegato l'assessore regionale Terzi - è lavorare insieme, collaborando in modo propositivo con gli enti locali, per arrivare quanto prima alla realizzazione dell'opera. Regione Lombardia solleciterà il Ministero per il reperimento dei fondi mancanti e per richiedere il commissariamento dell’intervento, così da accelerare il percorso e contenere i tempi».
«Non come la Bergamo-Treviglio»
A margine dell'annuncio del via libera al dibattito pubblico, è arrivato però anche il commento di Italia Viva Bergamo, che non ha mancato di sottolineare come per un'opera pubblica si garantisca la massima chiarezza e collaborazione, mentre per una privata no. Si tratta della Bergamo-Treviglio, che secondo i renziani orobici sarebbe coperta da una coltre di silenzio.
«Dov’è finita la trasparenza? Mentre per il nuovo ponte San Michele Ferrovie dello Stato ha avviato un dibattito pubblico esemplare, con incontri partecipativi, documenti accessibili e un sito dedicato, sul progetto dell’autostrada privata tra Bergamo e Treviglio regna l’opacità più totale» è l'osservazione che arriva dalla divisione provinciale del partito.
«Il paradosso è evidente: su un’opera pubblica, Ferrovie informa e coinvolge i cittadini. Su un’infrastruttura stradale privata, promossa da Autostrade Bergamasche Spa, del valore di oltre seicento milioni di euro per appena quindici chilometri, tutto tace. Eppure si tratta di un progetto sostenuto da oltre cento milioni di fondi pubblici regionali. Nessun sito informativo, nessuna analisi costi-benefici condivisa, nessun confronto con il territorio, nessuna conferenza dei servizi».
Per voce del presidente provinciale Gianmarco Gabrieli, Italia Viva ha chiesto quindi che Regione Lombardia si faccia garante di un percorso di trasparenza e partecipazione, analogo a quello previsto per le opere pubbliche.
«Serve un vero dibattito pubblico, aperto ai cittadini, con dati chiari, valutazione delle alternative. A partire dal potenziamento ferroviario e dalla proposta di superstrada già avanzata da Italia Viva. Ma, anche, un serio coinvolgimento delle comunità locali. Le grandi opere non possono viaggiare a due velocità: aperte e partecipate quando sono pubbliche, chiuse e opache quando c’è di mezzo un privato. Se un’infrastruttura incide sul territorio e sull’ambiente, il confronto con i cittadini non è un favore: è un dovere».
Bell esempio e poi non diciamo stupidaggini. Paragoniamo mele con pere .
Eh, ma c'è un'enorme differenza: sulla Dalmine/Treviglio (e non la si chiami impropriamente Bergamo/Treviglio) ci sono grossi interessi speculativi (la Brebemi insegna)!