Ufficiale

Chiude il punto nascite all'ospedale di Ponte San Pietro: solo tre parti nel 2025

La decisione definitiva è arrivata dopo un lungo declino nei numeri dei nuovi nati. Per compensare, potenziati i servizi ambulatoriali e di ricovero

Chiude il punto nascite all'ospedale di Ponte San Pietro: solo tre parti nel 2025
Pubblicato:

È ufficiale: il punto nascite del Policlinico di Ponte San Pietro chiuderà definitivamente nei prossimi giorni. La notizia, emersa durante l'incontro tenutosi nella serata di ieri (giovedì 15 maggio) tra Ats Bergamo, Iob Gruppo San Donato e i sindaci dell'ambito territoriale Isola Bergamasca e Bassa Val San Martino e l'Asst Bergamo Ovest, segna la conclusione di una vicenda che si trascinava da diversi mesi.

Crollo delle nascite

I dati sono impietosi: solamente 3 parti nei primi mesi del 2025, a fronte dei 260 registrati in tutto il 2024. Un trend in costante diminuzione che già nell'agosto scorso aveva fatto scattare i primi allarmi, quando la Rsu della Cisl aveva sollevato preoccupazioni sulla possibile chiusura.

Un declino annunciato e gestito

La decisione non giunge come un fulmine a ciel sereno. Da tempo, infatti, il Policlinico aveva iniziato a indirizzare le partorienti verso altre strutture, mantenendo attivi solo i servizi essenziali e la presa in carico ambulatoriale delle donne in gravidanza. Come aveva spiegato in precedenza Katia Dezio, coordinatrice Rsu del Policlinico San Pietro, già nei mesi scorsi la struttura si limitava a garantire la presenza di due ostetriche e un ginecologo per turno sulle 24 ore, mentre i parti venivano dirottati altrove.

«Come Gruppo San Donato abbiamo seguito, in stretta collaborazione con Ats, l'evoluzione della situazione, sin dalla fine del 2023 - ha dichiarato Francesco Galli, amministratore delegato del Policlinico San Pietro, a L'Eco di Bergamo -. La preoccupazione principale è stata la messa in sicurezza delle pazienti, per cui si è costruito con Ats, Asst Bergamo Ovest e Papa Giovanni XXIII ed Areu dei percorsi per garantire un accesso adeguato e sicuro a tutte le partorienti».

Compensazione con nuovi servizi

Il ridimensionamento del punto nascite è stato bilanciato da un incremento significativo di altre prestazioni sanitarie. Nel 2024, il volume delle prestazioni ambulatoriali nelle aree identificate da Ats è cresciuto del 23,5 per cento, passando da 2.934 a 3.623. In particolare, sono state eseguite 183 risonanze magnetiche in più ad addome inferiore e scavo pelvico, 68 prime visite urologiche aggiuntive e 296 prime visite ginecologiche.

Ancora più marcato l'aumento dei ricoveri per specifiche prestazioni richieste da Ats: un più 42 per cento, passando dai 300 del 2023 ai 426 del 2024. In totale, nel 2024 il Policlinico ha erogato 815 prestazioni aggiuntive nelle aree di crescita identificate da Ats e per le quali le liste d'attesa erano più lunghe.

«Per organizzare al meglio le circa mille prestazioni aggiuntive erogate nel 2024 - tra ambulatoriali e di ricovero - abbiamo potenziato il personale con assunzioni, in coerenza con l'investimento che il Gruppo San Donato sta sostenendo sul Policlinico San Pietro» ha aggiunto Galli.

L'impatto sul territorio

La chiusura del punto nascite avrà inevitabili ripercussioni sui servizi di maternità della zona. Le gestanti dell'Isola Bergamasca e delle vallate circostanti dovranno ora rivolgersi agli ospedali di Bergamo, Seriate o Treviglio. Quest'ultimo ha già registrato un incremento nei parti, passati da 895 a 919 nell'ultimo anno.

Per supportare questa transizione, l'Asst Bergamo Ovest ha potenziato la propria offerta per il percorso nascita, coinvolgendo i consultori e tutte le strutture della sua rete territoriale. «Da oltre un anno si lavora con continuità per garantire un'assistenza sempre più vicina alle esigenze delle future mamme, rafforzando il legame tra territorio e Ospedale» ha spiegato Pietro Tronconi, direttore sociosanitario dell'Asst Bergamo Ovest.

«È stato strategico l'incremento dei servizi offerti dai consultori del Distretto, pensati per accompagnare le donne durante l'intero percorso della gravidanza, con particolare attenzione ai casi a basso rischio ostetrico» ha poi aggiunto Tronconi, sottolineando come sia stata estesa la presenza delle ostetriche per garantire un numero maggiore di prestazioni e una presa in carico più strutturata delle donne.

Le reazioni degli amministratori locali

I sindaci del territorio sembrano aver accettato, seppur con rammarico, la decisione. «Il costante calo dei parti registrati negli ultimi anni rende la sospensione dell'attività del Punto Nascita del Policlinico di Ponte San Pietro una decisione certamente difficile, ma necessaria per garantire i massimi standard di sicurezza», ha dichiarato Juri Imeri, presidente della conferenza dei sindaci dell'Asst Bergamo Ovest.

«Il potenziamento delle attività ambulatoriali a Ponte San Pietro, insieme al rafforzamento della rete territoriale da parte di Asst Bergamo Ovest, rappresenta un primo risultato tangibile: un segnale concreto di attenzione verso la comunità, in linea con i bisogni reali delle persone» ha concluso Imeri.

Anche Alessandra Locatelli, presidente dell'assemblea dei sindaci dell'ambito territoriale sociale Isola Bergamasca e Bassa Val San Martino, ha evidenziato come la chiusura vada letta «non solo alla luce di un calo demografico che interessa tutto il Paese, ma anche della vicinanza di una struttura di eccellenza come l'Ospedale di Bergamo, oggi facilmente raggiungibile dai residenti dell'Isola».

Uno sguardo al futuro

Come confermato da Massimo Giupponi, direttore generale dell'Ats di Bergamo: «Ats Bergamo, in raccordo con Regione Lombardia e in sinergia con il territorio e gli attori coinvolti, ha messo in atto le misure necessarie per assicurare i livelli essenziali di assistenza, a supporto dei cittadini bergamaschi e del loro diritto di accesso alle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e assistenziali».

Commenti
Giuseppe Francesco

Giusto così, un parto si può programmare al vicino Papa Giovanni. Più servizi per gli anziani, che saranno la stragrande maggioranza della popolazione

Luca

3 parti in 4 mesi ??? giovani , invece di stare sul cellulare a guardare le cavolate e a fare le cavolate , fate l'amore e fate figli !! Allucinante , l'Italia non ha futuro non fra 100 anni fra 20 aa !! serve una politica di immigrazione mirata e pilotata

Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali