Il rapporto tra cittadini e polizia locale, purtroppo, non è sempre sereno. Gli agenti, naturalmente, fanno il loro lavoro, ma spesso le persone vorrebbero che venisse chiuso un occhio (se non addirittura tutti e due). Allo stesso tempo, ci sono casi in cui basterebbe un pizzico di buon senso – ed empatia – per fare sì che il rapporto con l’autorità non si trasformi in antipatia verso l’autorità.
La premessa era doverosa per introdurre la vicenda che ci ha raccontato un lettore, residente in via Mozart a Bergamo. L’uomo, nella lettera inviata in Redazione, più che arrabbiato sembra amareggiato. Come presto vedrete, l’errore è stato suo – è indubbio -, ma sarebbe bastato un atteggiamento più gentile da parte dei tutori della legge intervenuti nella fattispecie perché la vicenda si chiudesse senza particolari tensioni. E invece…
«Non hanno voluto sentire ragioni»
Gentile Redazione,
vi racconto quanto avvenuto stamane (lunedì 27 ottobre) a Bergamo, città in cui risiedo e lavoro, per la precisione in via Mozart. Sono un cittadino disabile. A causa della mia patologia, mi capita di restare bloccato a letto con febbre forte e difficoltà di movimento. Nella giornata di ieri, domenica 26 ottobre 2025, ho avuto uno di questo forti attacchi febbrili.
Nei giorni scorsi, il Comune di Bergamo aveva avvisato con cartellonistica verticale l’inizio dei lavori di segnaletica stradale, nella fattispecie ritinteggiatura degli stalli per i residenti. I lavori erano previsti dalle 8 di lunedì 27 ottobre. Si consideri che tali lavori dovevano essere già realizzati in data antecedente, ossia il giorno 21 ottobre, ma inspiegabilmente sono stati spostati a nuova data (creando comunque disagi ai residenti).
Stamane dunque, impossibilitato ad andare in ufficio per i motivi di cui sopra, non riesco tempestivamente a spostare l’auto. Succede così che due poliziotte municipali estremamente solerti hanno provveduto a chiamare sia carro attrezzi che ad elevare un verbale nei miei confronti. Alle 9.58 ricevo una chiamata sul cellulare da parte del Comune. Chiedo a mia moglie, che era rimasta a casa per assistermi, di controllare in strada, ricordandomi dei lavori. Mia moglie scende immediatamente e trova le due poliziotte sopra menzionate che, alle ore 9.56 – ora riportata sul verbale, dunque due minuti prima della telefonata del Comune – avevano già elevato il verbale e telefonato al carro attrezzi per prelevare l’auto. Nonostante le spiegazioni di mia moglie, le due tutrici della legge non hanno voluto sentire ragioni, asserendo di aver citofonato ben due volte, quando in casa eravamo in due e nessuno ha sentito nulla (i citofoni funzionano perfettamente).
«Con chi è onesto si usa sempre il bastone…»
Nonostante la febbre e le condizioni precarie, scendo anche io per spiegare la situazione, ma mi viene detto che ormai il carro attrezzi andava pagato (50 euro solo per la chiamata) e che il verbale era stato elevato e non poteva essere cancellato. Spiego tutta la mia situazione, ma sembra che a loro non interessi più di tanto. Faccio presente che proprio in quella strada, ogni giorno, avvengono tutta una serie trasgressioni della legge senza però alcun loro intervento, nonostante i continui solleciti dei residenti.
Spiego, nell’ordine, che:
- ci sono costantemente ubriachi che urinano alla luce del sole in presenza di bambini (atti osceni in luogo pubblico);
- la strada sembra una piazza di spaccio, perché dopo una certa ora avvengono strani scambi tra persone ferme per ore nello stesso punto della strada;
- vengono venduti alcolici oltre le 22:00 e consumati per strada, trasformando così la zona in un ritrovo di ubriachi molesti;
- avvengono in continuazione risse tra queste persone, coinvolgendo a volte passanti e residenti.
Sulla questione le due poliziotte non si esprimono, confermando invece, inesorabilmente, quanto fatto nei miei confronti, cittadino disabile che paga regolarmente le tasse.
Bisognerebbe rivedere le modalità con cui intervenire, soprattutto in relazione a situazioni complicate come quelle che alcuni cittadini sono costretti a vivere a causa di patologie presenti dalla nascita. Non mi piace scadere in luoghi comuni, ma sembra proprio che si utilizzi sempre il bastone con chi è onesto e si sorvoli troppo su chi la legge la viola tutti i giorni.
In ogni caso, confido sempre nel lavoro delle nostre forze dell’ordine e ho fiducia nelle istituzioni, soprattutto locali, affinché questo mio messaggio raggiunga chi di dovere e venga interpretato nella maniera corretta, ossia quella di una costruttiva analisi delle procedure verso chi è più debole.
Grazie per l’eventuale spazio concessomi.