Servirebbe più ascolto

«Alla Polizia locale di Bergamo comandano i computer, non il buonsenso»

Un lettore ci ha raccontato la sua esperienza: «Ho provato a spiegare l'illogicità di quella sanzione, ma mi è stato solo detto: "Faccia ricorso"»

«Alla Polizia locale di Bergamo comandano i computer, non il buonsenso»
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La scorsa settimana abbiamo pubblicato la lettera inviataci da un giovane lettore, il quale annunciava - come forma di protesta contro il Comune di Bergamo - che non avrebbe pagato la multa presa per aver parcheggiato sulle strisce blu, una domenica, senza pagare.

C'è però anche chi si vede costretto a pagare multe che, a suo dire, non meritava. È il caso di un altro nostro lettore, che nella sua mail si lamenta soprattutto dell'atteggiamento tenuto dagli agenti della Polizia locale con cui ha avuto a che fare, «sordi a ogni mia richiesta di chiarimento e restii a fornirmi spiegazioni».

«Una multa ingiusta e illogica»

«Un paio di settimane fa mi sono recato a cena in Città Alta con un cliente - ci scrive il lettore -. Ho parcheggiato nell'apposita area di sosta a pagamento in via Tre Armi. Finita cena, intorno alle 21, io e il mio cliente abbiamo fatto due passi per il bellissimo centro storico di Bergamo, poi siamo tornati alla vettura e siamo partiti. Ovviamente, ho percorso via Tre Armi, via Sant'Alessandro e infine via Botta per poi procedere verso casa. Pochi giorni dopo, ricevo una multa secondo la quale avrei violato la Ztl».

Il nostro lettore, che ben conosce Bergamo e i suoi "divieti", è stupito. «Stavo uscendo dalla Ztl, non entrando. Quella multa non solo è ingiusta, ma direi illogica». Ha così deciso di chiedere chiarimenti e di contattare i vigili di Bergamo. «All'agente con cui ho parlato, ho spiegato la situazione, ricostruendo anche il tragitto da me fatto. "Ha presente via Tre Armi, via Sant'Alessandro, via Botta?", gli ho detto. Per tutta risposta, con tono un po' seccato, l'agente mi ha risposto: "Non ho idea di dove siano. Comunque, da quanto vedo, ha percorso in retro un tratto", dice. Innanzitutto, mi chiedo come sia possibile che un agente della Locale di Bergamo non abbia presente quali siano certe vie della città, ma soprattutto ho colto in lui una scarsa volontà di ascoltarmi».

«Comandano i computer, non il buonsenso»

Dal canto loro, gli agenti mostrano al nostro lettore una foto scattata dalle telecamere e nella quale si vedono i fari anteriori dell'auto e la targa. «Spiego allora che quel tratto di strada è particolarmente stretta e in quel punto mi ero semplicemente fermato per fare passare una vettura proveniente dal senso opposto. "Le telecamere non mentono, faccia ricorso se vuole", è stata la frase con cui mi hanno "salutato". E io l'ho fatto attraverso l'istanza in autotela: ho fornito le prove (tipo lo scontrino del ristorante, con ben evidente l'orario), ma non c'è stato verso. Non mi rimaneva che rivolgermi al prefetto, cosa che mi sarebbe costata di più che pagare la multa. E così alla fine ho pagato. Ma mi ha lasciato basito il fatto di aver trovato agenti sordi a ogni mia richiesta di chiarimento e restii a fornirmi spiegazioni. A quanto pare, alla Locale di Bergamo comandano i computer e non il buonsenso...».

Purtroppo, non è la prima volta che dei nostri lettori si lamentano dell'atteggiamento che hanno tenuto con loro degli agenti della Polizia locale. E forse a volte un po' di gentilezza e ascolta in più da parte loro non guasterebbe...

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