Il progetto

Street art sui campi da basket, pronti quattro playground su cinque

Il Pilo, a Bergamo (San Colombano), è pronto. Lavori terminati anche a Valtrighe, Casnigo, Gorle. Manca Treviglio

Street art sui campi da basket, pronti quattro playground su cinque
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Un gioiello, adagiato ai piedi di Città Alta e delle sue Mura, che è stato cuore pulsante della community del basket da strada bergamasco. “È stato” perché il Pilo, al di là dei blocchi imposti a causa della pandemia, è chiuso da molto, troppo, tempo. Ora si spera nella pronta rinascita del campetto, uno dei 5 al centro del StreetArtBall Project, che trasforma appunto 5 playground bergamaschi in opere d’arte.

Il Pilo è stato decorato da Paolo “Il Baro” Baraldi, uno che di questo campetto e della cultura street di Bergamo è l'anima storica, oltre ad essere colui che ha ideato e fortemente voluto la nascita di StreetArtBall Project. Ha realizzato “Il nuraghe al contrario”, che racconta di come nella vita capiti spesso di finire in un buco nero. «La bellezza di questa opera – si legge in un post sulla pagina Facebook di StreetArtBall Project - aumenta per il fatto che nasce da un'esperienza personale dell'artista, legata a basket, arte e vita. Una data scolpita nella mente, il 1 giugno 1998, quando per un infortunio prima e per una forma tumorale poi, il Baro lasciò il basket e la sua (promettente) carriera. Gli è caduto tutto il mondo addosso, spingendolo verso quell'immaginario buco nero della sua opera. Da allora ha deciso di reagire, cambiare a strada e concentrarsi sulla musica, sullo studio e soprattutto sull'arte che oggi, a distanza di 23 anni, lo ha portato a chiudere un loop che pareva infinito. Le pietre, come quelle di un nuraghe, antichissime e solide costruzioni tipiche della Sardegna, hanno concorso, ciascuna secondo la propria foggia, a creare e tener salda questa struttura, la sua vita e i sui sogni».

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Qualche giorno prima era stato presentato il campo di Valtrighe, firmato da Manu Invisible, incredibile artista sardo che ha dato vita a un'opera pazzesca. Il playground si è trasformato in un gigante schermo di pc, con uno dei wallpaper più celebri e iconici dell'epoca moderna. Ha dato una sua personale interpretazione partendo dalla “teoria delle finestre rotte”, considerando che si tratta di un progetto di rigenerazione urbana. Uno schermo preso a pallonate, grazie alle quali si aprono finestre su un mondo fantastico che simboleggia il sistema operativo e allo stesso tempo il sistema in cui tutti viviamo. Un pallone, in questo caso da basket, rompe i vetri delle finestre passate e fa scorgere il futuro, il colore e la rinascita. Per il taglio del nastro è intervenuta Elisa Penna, campionessa della nazionale italiana.

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Quattro gigantesche carpe in un mare azzurro e un “atollo” per la palla a due al centro del campo, nel quale si staglia la scritta “Emi” a ricordo di Emiliano Perani, hanno fatto invece la loro comparsa a Casnigo. È completa a Casnigo l’opera della street artist bergamasca Ale Senso (che vive da anni a Berlino) che ha colorato il campo basket comunale di via Valle nel ricordo del giovane fotografo morto a soli 36 anni nel 2020 a causa del Covid.

‘Il primo a essere terminato era stato il playground di Gorle. L’opera, firmata Fabio Petani, si chiama “Carbon Dioxide & Calathea Makoyana”, seguendo la linea concettuale che l’artista rappresenta nelle sue opere in giro per il mondo. «I titoli di tutte le sue opere si compongono di un elemento chimico e di una pianta, entrambi sempre citati nella loro versione latina. La Calathea “Makoyana” è una grande pianta purificatrice dell’aria e trasforma le sostanze nocive in ossigeno. Siamo molto contenti che Fabio abbia voluto inserire il tema della sostenibilità ambientale, a cui siamo molto vicini, in questo progetto di rigenerazione urbana e sociale attraverso lo sport», scrivono ancora i promotori.

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Ora all’appello manca solo Treviglio: attendiamo di vedere che cosa verrà messo “in campo”.

«Per poter sostenere i costi del progetto – concludono i promotori – abbiamo bisogno di un piccolo contributo da parte di tutti. Appassionati di basket, di sport, di street art, aziende o semplici persone a cui piace quello che stiamo facendo e ci vogliono aiutare. Tutto il ricavato, una volta coperti i costi, verrà devoluto in beneficenza». Per sottoscrivere un’offerta online (anche di soli 10 euro) è disponibile questo link.

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