Posizione contraddittoria

Agnelli (Juventus): «La Superlega non ha fallito». Perché allora lottano ancora per la Champions?

Il numero uno dei bianconeri è tornato a parlare del progetto e ha fatto intendere di non aver fatto nessun reale passo indietro

Agnelli (Juventus): «La Superlega non ha fallito». Perché allora lottano ancora per la Champions?
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di Fabio Gennari

Al FT Business Football Summit di Londra, evento organizzato dal Financial Times, il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha dichiarato: «L’Uefa è un organo monopolistico. La Superlega non ha fallito e io non ho mentito al presidente Ceferin. L’Uefa sapeva da un mese prima che io come presidente della Juventus stavo lavorando a qualcosa di diverso». Parole dure, un attacco frontale al massimo organismo del calcio continentale con la Superlega sempre sullo sfondo.

«Si tratta di un lavoro collettivo di 12 squadre - ha continuato Agnelli -,  non di una persona sola. Queste 12 società hanno firmato un contratto di 120 pagine ed è ancora vincolante per 11 di esse. Secondo me il calcio europeo ha un disperato bisogno di riforme. Penso che la Uefa non sia in grado di guidare un business come il calcio. Deve essere sciolta? Mi siederò al tavolo, sosterrò un’organizzazione trasparente e aspetterò che il Consiglio di giustizia europeo ci dica se l’attuale organismo è idoneo al suo scopo».

Fin qui le parole di un alto dirigente italiano che guida una società con centinaia di milioni di euro di debiti che a gennaio ha fatto altri investimenti importanti e che punta a un posto in Champions League. Avete letto bene: la Juventus punta a un posto in Champions League, soprattutto per i premi che garantisce la partecipazione alla massima competizione per club d'Europa. E settimana prossima ci sarà la gara di ritorno contro il Villarreal per accedere ai quarti di finale della massima competizione continentale.

La domanda, a questo punto, sorge spontanea: se l'obiettivo è la Superlega, perché la Juventus concorre ancora per la partecipazione alla Champions League 2022/23? L'Atalanta e le altre avversarie lottano con una squadra e una società che in campo cerca i punti per arrivare nelle prime quattro del campionato e andare nella massima competizione europea, poi la stessa società nei salotti del calcio (e non solo) contesta la Uefa e continua a far pensare che la vera soluzione sia creare una nuova competizione per il calcio d'elité. Un grande controsenso.

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