Altra ottima prova di Hien (quando il mercato di gennaio diventa preziosissimo)

di Fabio Gennari

Tra i più bravi di giornata, al Maradona, c'è stato lo svedese Isak Hien. La prestazione del centrale nerazzurro contro Osimhen ha convinto davvero tutti, le uniche due occasioni in cui il nigeriano è riuscito a liberarsi al tiro sono arrivate nel finale (la conclusione del primo tempo salvata da Scalvini sarebbe stata da rivedere al Var, con posizione di fuorigioco molto probabile) e, complessivamente, è stato molto importante vedere una squadra capace di tenere in quel modo in fase difensiva senza Djimsiti.

Il nocciolo della questione è proprio questo: Gasperini ha rinunciato, per giusto turnover, all'albanese che normalmente gioca sempre. Stavolta ha mandato in campo Hien a controllare il punto di riferimento centrale dei partenopei e il risultato è stato ottimo. Ed era già successo contro Lukaku a Roma a gennaio e poi contro Gyokeres nella gara di ritorno di Europa League contro lo Sporting Lisbona.

La sensazione è che, in attesa di entrare al cento per cento negli automatismi di gioco nerazzurri, quando c'è un centravanti da controllare, il ragazzo si trovi davvero a suo agio.

Hien è arrivato a Verona nell'estate del 2022 e già un anno dopo, nonostante la squadra scaligera avesse evitato la retrocessione solo allo spareggio di Reggio Emilia con lo Spezia, l'Atalanta lo aveva messo nel mirino. Le richieste, esagerate, di Setti fecero saltare il banco (prima del rifiuto di Buongiorno), ma a gennaio la Dea ci è tornata e ha chiuso la partita per la metà del prezzo richiesto in estate. Il direttore sportivo D'Amico lo conosceva bene, l'intuizione è stata ottima e oggi Gasperini si trova un centrale preziosissimo che garantisce un rendimento e una prospettiva (classe 1999) davvero molto importanti.