Arbitro e Handanovic stoppano la Dea: adesso anche basta!
Clamoroso errore di Rocchi nel primo tempo che nega un rigore solare a Toloi. Gosens pareggia Martinez, nel finale Muriel fallisce il rigore del successo

di Fabio Gennari
Minuto 88’, rigore per la Dea e Muriel sul dischetto con il punteggio di 1-1. Sembra una sentenza, di solito Luis non sbaglia mai, invece questa volta è più bravo Handanovic e la gara si chiude sul pareggio. Un risultato macchiato dall’incredibile torto subito dalla Dea nel primo tempo, sancito dalle reti di Martinez e Gosens e maturato in una gara giocata meglio dagli ospiti che, a questa Inter che guida la classifica, non hanno proprio nulla da invidiare.
Ben 97 giorni dopo, torna titolare nella Dea il centravanti colombiano Duvan Zapata. Rispetto alle attese, il tecnico di Grugliasco scioglie le riserve e manda subito in campo il numero 91 insieme a Ilicic e Gomez. La posizione di Pasalic cambia dunque di qualche metro, il sacrificato è Freuler visto che la cerniera di mezzo è composta dal croato, da de Roon e dalla coppia Hateboer-Gosens sulle fasce. In difesa, conferma su tutta la linea per Toloi, Djimsiti e Palomino, in porta torna Gollini per una squadra che cambia tre uomini rispetto alla partita vinta 5-0 contro il Parma. Nell’Inter la difesa a tre è formata da Godin, De Vrij e Bastoni, mentre il tandem d’attacco, temibilissimo, è quello composto da Lukaku e Martinez. Serata di gala a San Siro, circa 70mila i tifosi presenti con oltre 3mila bergamaschi presenti nel settore ospiti e altre diverse centinaia di atalantini in tutti i settori dello stadio.
La gara inizia con la Curva di casa in sciopero del tifo e i circa 3mila della Dea presenti nel settore ospiti che spingono senza soluzione di continuità i propri giocatori. I padroni di casa sono subito in palla e al 3’ l’Inter è in vantaggio: bella combinazione in velocità tra Martinez e Lukaku, errore di Toloi nel contrasto e conclusione vincente del “Toro”. I padroni di casa si chiudono e ripartono sempre con i due fenomeni che hanno in attacco e gli ospiti ci mettono un po’ troppo a farsi vedere con pericolosità in avanti.








La prima occasione da gol per l’Atalanta arriva al 9’: tacco di Ilicic per Pasalic che da fuori area cerca la conclusione a giro sul palo lontano d’esterno non trovando lo specchio. Al 15’ e al 18’ Zapata ci prova due volte di testa ma conclude troppo debolmente e al 22’ l’Inter sfiora pure il raddoppio con il solito Martinez: palla vagante in area, scavetto dalla linea di fondo e salvataggio sulla linea di Palomino che evita il 2-0. L’Atalanta non è quella dei giorni migliori eppure qualche pericolo arriva: al 41’ Toloi di testa impegna Handanovic in una grande parata a terra ma sulla ribattuta il numero 2 della Dea viene agganciato da Lautaro (dal replay è netta la “presa” sul polpaccio del brasiliano) e non riesce a segnare. Gli atalantini protestano, Rocchi si consulta con Irrati ma incredibilmente viene scelto di andare solo a battere il calcio d’angolo: era rigore e pure espulsione, situazione forse ancora più scandalosa di quella vissuta a Roma contro la Lazio in finale di Coppa Italia.

Dopo il riposo, Gasperini cambia quasi subito uno Zapata ancora lontano dalla forma migliore e inserisce al suo posto Malinovskyi. Il numero 18 ucraino ci mette un paio di minuti a farsi vedere con un gran sinistro che finisce sul palo e da quel momento in avanti c’è solo una squadra in campo ed è l’Atalanta. Al 67’ ancora Malinovskyi crossa in area e trova Pasalic pronto alla sponda, Gosens arriva di gran carriera ma la sua conclusione è imprecisa.
I nerazzurri sono padroni del campo, lo schema di Conte “palla avanti e speriamo che quei due se la cavino” inizia a funzionare pochissimo e a un quarto d’ora dalla fine la Dea trova il meritato pareggio con il solito Robin Gosens: tiro di Ilicic smorzato, contrasto aereo di Malinovskyi con Godin e il numero 8 tedesco è bravissimo ad anticipare Candreva segnando il pareggio. L’Atalanta nel finale ne ha di più e prova a vincerla: al 79’ Hateboer trova Muriel in mezzo all’area di rigore ma il colpo di testa è debole, mentre all’86’ Gomez colpisce la traversa da fuori area con Rocchi che fischia un fuorigioco inesistente. Al Var sarebbe stato assegnato il gol.












Nel finale succede di tutto: all’87’ Brozovic scarica un bel sinistro ma Gollini è attento e un minuto più tardi (88’) arriva l’episodio che poteva valere il successo. Palla dentro di Gosens per Malinovskyi, spinta netta di Bastoni alle spalle e Rocchi finalmente applica il regolamento e fischia il calcio di rigore. In campo c’è Muriel, purtroppo per la Dea dall’altra parte c’è pure Handanovic e la conclusione del numero 9 colombiano viene intercettata in tuffo dall’estremo difensore dell’Inter e il risultato non cambia più. Per quello che si è visto, per il rigore sbagliato e per il clamoroso furto del primo tempo (rigore e rosso per Lautaro), il punto conquistato dall’Atalanta a Milano non è dolcissimo come si potrebbe pensare. Sono troppi gli episodi clamorosi, dalla finale di Roma in poi è un disastro. Adesso basta: siamo forti e ogni volta lo dimostriamo. Meritiamo rispetto.
Inter – Atalanta 1-1
Reti: 4’ Martinez (I), 75’ Gosens (A)
Inter (3-5-2): Handanovic, Godin, de Vrij, Bastoni, Candreva, Sensi (71’ Borja Valero), Brozovic, Gagliardini, Biraghi, Martinez (80’ Politano), Lukaku. All. Conte
Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Toloi, Djimsiti, Palomino, Hateboer, de Roon, Pasalic (70’ Muriel), Gosens (90’ Castagne), Gomez, Zapata (53’ Malinovskyi), Ilicic. All. Gasperini.
Arbitro: Rocchi di Firenze (Carbone e Giallatini; Doveri; Irrati e Vivenzi)
Ammoniti: 8’ Hateboer (A), 24’ de Roon (A), 41’ Palomino (A), 65’ Sensi (I), 83’ Godin (A), 89’ Malinovskyi (A)