Il caso

Atalanta-Lazio, un silenzio imbarazzante. Nessuna decisione ufficiale è stata ancora presa

Percassi e Lotito non sono d'accordo sull'anticipo a venerdì 6 marzo. Ma, regolamenti alla mano, non è necessario che lo siano

Atalanta-Lazio, un silenzio imbarazzante. Nessuna decisione ufficiale è stata ancora presa
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di Fabio Gennari

Ci sono domande talmente banali che sembra quasi inutile porle. Situazioni che sono limpide come l'acqua di sorgente, chiare come la luna nel cielo d'estate. La vita è fatta di regole, quando sono chiare e semplici da comprendere è pazzesco vedere tentativi di nasconderle in nome di "prassi consolidate". No, questa cosa non esiste: se c'è un protocollo da seguire, si segue quello. Se c'è un presidente che deve decidere, decidesse lui. Magari facendolo pure velocemente, che siamo già in ritardo.

L'Atalanta, in base all'articolo 29 dello statuto della Lega di Serie A, doveva chiedere per iscritto con almeno 15 giorni di anticipo la possibilità di spostare a venerdì 6 marzo la sfida di campionato con la Lazio in programma per sabato 7, visto che il martedì successivo gioca a Valencia il ritorno degli ottavi di Champions: è stato fatto. Il presidente della Lega di Serie A, Paolo Dal Pino, deve rispondere fissando data e ora. Non è scritto da nessuna parte che le due società debbano essere d'accordo, l'Atalanta chiede perché ha motivazioni valide e oggettive e il presidente di Lega deve rispondere. Di decisioni ufficiali, dunque, al momento non ce ne sono. E, ci permettiamo di aggiungere, non c'è nessun motivo valido per lasciare la gara programmata per sabato 7 marzo alle 18.

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