Atalanta ultima e Juventus prima: è la particolare classifica dei rossi ricevuti
Particolare la statistica che riguarda le espulsioni ricevute dai giocatori nerazzurri e da quelli bianconeri: non c'è partita

di Fabio Gennari
Storicamente, tra Atalanta e Juventus non c'erano dubbi su chi rischiasse di chiudere il campionato con il record di cartellini e chi invece, di solito, le botte le prendeva. Una è sempre stata una squadra d'assalto e da battaglia, l'altra l'emblema della classe e delle vittorie. Oggi il mondo è capovolto e c'è una classifica di Serie A dove la Juventus è (quasi) prima e la Dea è ultima. In solitaria.
Si parla dei cartellini rossi, delle espulsioni che in campionato si sono meritati i giocatori delle due squadre. Ebbene, la Juventus con cinque cacciate dal campo (Morata, Chiesa, Rabiot, Pinsoglio e Cuadrado) è in testa a questa speciale graduatoria insieme allo Spezia di Vincenzo Italiano. Viceversa, per la squadra di Gasperini finora non c'è ancora stato nessun cartellino rosso e si tratta di una particolarità del nostro torneo, visto che nessuno è riuscito a centrare lo stesso risultato: Inter, Udinese, Verona, Roma, Genoa e Parma sono le migliori e si fermano a un rosso.
La squadra di Gasperini è la squadra di Serie A cui sono stati fischiati più falli contro (472) dopo il Verona (481), con un totale di 54 cartellini gialli incassati: nessuno ha una media falli-cartellini così bassa (8,74), segno evidente di come il gioco sia agonisticamente elevato, ma allo stesso tempo non cattivo. Tra l'altro, solo in campionato la Dea è a zero rossi, visto che in Coppa Italia (Palomino con la Lazio) e Champions League (Freuler con il Real) è già successo di finire in dieci uomini.
Nella rosa, il più ammonito di tutti in campionato è stato finora Romero (10 cartellini), alle sue spalle c'è Toloi (7) con de Roon e Gosens al terzo posto con 6 gialli. L'unico giocatore in diffida oggi è Freuler (4), al prossimo cartellino ci andrà anche Palomino (3), mentre per tutti gli altri della rosa i problemi disciplinari sono ancora lontani dall'essere concreti. Poco male: la Dea prima di tutto pensa a costruire il suo gioco e non a rompere quello degli altri.