Ben sette gol e nove assist in undici partite: continua l'incredibile momento di Malinovskyi
Il rendimento dell'ucraino, anche se nella finale di Coppa Italia non ha giocato la sua miglior partite, resta pazzesco dal 21 marzo a oggi
di Fabio Gennari
Grazie a quel sinistro scagliato alle spalle di Buffon al 41' della gara di ieri sera (19 maggio), Ruslan Malinovskyi ha rotto un sortilegio che durava dal 2 giugno 1963: nelle finali di Coppa Italia giocate contro Napoli, Fiorentina e Lazio nessun atalantino era mai riuscito a segnare quei gol che invece Domenghini riuscì a insaccare nel 3-1 rifilato al Torino. Il numero 18 nerazzurro ha segnato un gol importante, non è servito per portare a casa la coppa, ma grazie a lui l'Atalanta è rientrata momentaneamente in partita.
Schierato in attacco con Zapata, Malinovskyi non ha giocato una delle sue migliori partite da quando è a Bergamo. La rete nata dal passaggio di Hateboer è stata infatti l'unica fiammata di una serata in cui la difesa dei bianconeri è riuscita a contenerlo con buona efficacia, andando a limitare spesso le sue giocate. Malinovskyi non ha mai trovato lo spazio giusto per innescare Zapata e nella ripresa Gasperini ha provato a inserire Muriel al suo posto per dare una scossa alla squadra.
Esito infausto della finale a parte, la rete dell'ucraino conferma il suo straordinario momento di forma. Nelle gare giocate dal 21 marzo in avanti, Malinovskyi ha segnato ben sette reti e servito nove assist in undici partite, medie incredibili per un ragazzo che ormai si è preso la scena e che per il futuro sembra sempre di più uno dei giocatori chiave su cui costruire il prossimo ciclo gasperiniano dei nerazzurri.
In stagione si tratta del secondo gol consecutivo contro la Juventus del numero 18 ucraino. Lo scorso 18 aprile, Gasperini decise di inserirlo solo nel finale di gara e lui spaccò lo 0-0 con un sinistro da fuori area deviato dalla difesa bianconera. Purtroppo la rete di ieri non è servita per strappare un risultato positivo, il dispiacere è ovviamente molto, ma resta un grande merito per il ragazzo nato a Zhytomyr che da lunedì penserà solo agli Europei con l'Ucraina ma che poi tornerà a Bergamo per continuare a crescere con la Dea.