Benedetta la sosta di Natale: Atalanta col fiatone, il filotto si è fatto sentire
La sensazione è che la squadra sia arrivata con la lingua fuori e la testa pesante alle ultime gare del 2021
di Fabio Gennari
Il rientro da Genova, con l'autostrada chiusa a Bereguardo e la nebbia ad accompagnare improbabili deviazioni nelle campagne della Lomellina, ha permesso di riflettere un po' sullo 0-0 di Marassi contro il Genoa andando oltre alla delusione per il solo punto conquistato. L'Atalanta di Gasperini ha bisogno di staccare qualche giorno, quasi nessuna squadra riesce a stare per mesi sempre sullo stesso livello di concentrazione, è impossibile vincere tutte le partite e a Marassi si è visto.
Contro una squadra che è riuscita nell'impresa di collezionare zero tiri nello specchio della porta e zero pericoli portati dalle parti di Sportiello, la Dea ha prodotto poco. Sono mancati i guizzi, le accelerazioni, le conclusioni da fuori e quelle su palla inattiva. Una squadra che segna 100 gol in campionato nell'anno solare 2021 ha tutti i mezzi per arrivare a far male a un Genoa in quelle condizioni, eppure non ce l'ha fatta. Una mancanza, senza dubbio, che ha pesato in modo determinante sul risultato.
Complice il momento di lieve appannamento di Zapata e pure la sua uscita dal campo per il fastidio muscolare, la squadra ha perso peso in avanti e con gli altri interpreti mandati in campo non è riuscita a trovare il bandolo della matassa: la sensazione, minuto dopo minuto, è che nemmeno giocando per altre tre ore si sarebbe trovata la via della rete. È il calcio, bisogna accettare il risultato e prendere per buono il punto guadagnato. Quando giochi male e davanti non fai gol, blindare la propria porta vale lo 0-0.
Quella nerazzurra è una squadra che arriva alla conclusione attraverso il gioco, con tanti giocatori che toccano la palla e cercando il fraseggio palla a terra. Anche nelle gare meno belle che abbiamo visto nel girone di andata, ad esempio a Torino con i granata e a Salerno, il risultato è stato deciso da combinazioni che hanno portato i nerazzurri a concludere da dentro l'area di rigore. A Genova è mancata un po' di lucidità negli ultimi metri, tante volte si è arrivati vicino alla porta di Sirigu eppure mai si è avuta la netta sensazione che la Dea potesse andare in gol.