Numeri preoccupanti

Cinque gare alla fine e tre sono a Bergamo, dove l'Atalanta ne vince una su quattro

All'ombra di Città Alta il rendimento dei bergamaschi è veramente deludente: c'è la necessità di migliorare per cercare l'Europa

Cinque gare alla fine e tre sono a Bergamo, dove l'Atalanta ne vince una su quattro
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di Fabio Gennari

Per arrivare a un piazzamento europeo, dopo aver sottolineato il record di vittorie esterne già eguagliato con la possibilità di migliorarlo ancora, l'Atalanta deve vincere altre partite in casa. Sembra un dettaglio, ma in questa stagione i bergamaschi ci sono riusciti solo quattro volte su sedici match, con una percentuale di successi che si attesta sul 25 per cento. E proprio guardando alla percentuale, si trova un dato assolutamente incredibile, che spiega come a Bergamo stiamo vivendo una stagione particolare.

Quello in corso è il campionato numero 61 della storia atalantina nella massima serie italiana e, considerando il numero di vittorie rispetto alle partite giocate, siamo di fronte alla 55sima prestazione di sempre. Avete letto bene: solo in sei campionati del passato una squadra atalantina iscritta al campionato di Serie A è riuscita nell'impresa di vincere meno della sesta Dea gasperiniana. E parliamo di campionati che in tre occasioni (su sei) hanno portato la squadra a retrocedere in B al termine del campionato.

Se anche la squadra orobica dovesse vincere le tre partite che mancano da giocare a Bergamo (Torino, Salernitana ed Empoli) si arriverebbe a una percentuale del 32 per cento scarso e dalla 55esima posizione si salirebbe al massimo alla 48esima prestazione di sempre nel massimo campionato italiano. In ogni caso, quindi, la Dea 2021/22 chiuderà il torneo con un rendimento interno che resterà decisamente inferiore alle attese e che sarà molto probabilmente oggetto di qualche valutazione da parte di Gasperini su cosa migliorare l'anno prossimo per invertire la rotta.

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