Il personaggio

Colley non è stato riscattato dal Verona: tante opzioni, rientra in gioco il Bologna?

Dopo una bella esperienza in riva all'Adige, l'attaccante gambiano farà ritorno a Bergamo, ma sempre con le valige in mano

Colley non è stato riscattato dal Verona: tante opzioni, rientra in gioco il Bologna?
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di Fabio Gennari

Ben 19 presenze in A e un gol segnato contro la Roma sono il biglietto da visita di Ebrima Colley, che torna a Bergamo in attesa di capire il proprio futuro. L'attaccante gambiano classe 2000 ha vissuto a Verona la sua prima stagione da vera alternativa in Serie A, il tecnico Juric lo ha spesso mandato in campo (anche da titolare) e se non fosse stato per un infortunio che lo ha condizionato tra febbraio e marzo le presenze sarebbero state anche di più. Comprendendo anche la Coppa Italia, lo score stagionale dice 21 gare giocate e 2 reti.

Il Verona, è notizia di ieri (16 giugno), non ha però esercitato il diritto di riscatto fissato a 14,5 milioni di euro. I termini sono scaduti e quindi l'Atalanta può riabbracciare il giovane che decise sul campo l'ultima finale scudetto Primavera giocata nel 2019 (1-0 a Parma contro l'Inter) in attesa di capire quale sarà il suo futuro. Colley ha diverse opzioni, un giocatore come lui ha molto potenziale da esprimere e si cerca una squadra che possa valorizzarlo.

Secondo alcuni rumors, per la verità mai confermati dal suo agente Sorrentino, Ebrima Colley potrebbe essere la carta decisiva per l'ingaggio di Tomiyasu del Bologna. Forse, vista la valutazione fatta nel precedente accordo con il Verona (16 milioni totali), è perfino troppo pensare a lui come contropartita, ma tutte le opzioni sono sul tavolo e chissà che presto non possa arrivare la fumata bianca. Nonostante la giovane età, Colley ha già collezionato anche 9 presenze con la Nazionale maggiore del Gambia.

Se l'Atalanta non fosse arrivata al livello che tutti conosciamo, ragazzi come Colley, ma anche Piccoli, Da Riva, Del Prato e molti altri, sarebbero già all'ombra di Città Alta per provare a ricostruire quella banda di ragazzini terribili per lo più arrivati dal settore giovanile, come accadde con la Dea di Vavassori nei primi anni 2000. Oggi con Gasperini la realtà è molto diversa, ma è bello vedere che da Zingonia escono in continuazione ragazzi che, per poche o diverse stagioni, si formano grazie al lavoro del settore giovanile.

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