Djimsiti al centro e Scalvini braccetto: con loro lì il rendimento difensivo si alza
Nella retroguardia, il rendimento dei calciatori scelti dal mister in Europa League è stato davvero buono. Ma domenica potrebbe cambiare qualcosa
di Fabio Gennari
In rosa ci sono anche Kolasinac e Palomino: uno è appena arrivato e sta convincendo ogni partita e l'altro, chiuso il discorso doping con le accuse che sono state respinte e il ragazzo che ne è uscito innocente, è pronto a riprendersi il suo spazio. Ma ieri sera contro il Rakow si è visto come Djimsiti in mezzo e Scalvini a sinistra siano decisamente a loro agio nella difesa a tre dei nerazzurri. Con Toloi a completare la linea, Gasperini ha uomini di sicuro affidamento con due rotazioni su tre sempre possibili.
Il giovane classe 2003 è più a suo agio da braccetto. Domenica, contro Nzola, aveva fatto bene pure in mezzo, ma la sensazione è che quando lascia la zona centrale a un compagno ed è libero di spingersi in avanti giochi con una maggiore autorevolezza.
Allo stesso tempo, il centrale albanese rappresenta il classico soldatino che appena lo chiami in causa rende al massimo, senza troppi problemi di posizione. Però una cosa va detta: con Djimsiti in mezzo, anche i compagni sembrano più sicuri. Nei movimenti di reparto e nelle scalate all'indietro.
Nelle prossime due gare è chiaro che ci sarà spazio per tutti, non va nemmeno escluso che anche un esterno possa essere coinvolto nei cambi: ipotizzare Scalvini a destra, Djimsiti in mezzo e Kolasinac a sinistra con il Cagliari e Palomino pronto a dare un po' di respiro ai compagni (magari con Ruggeri in campo mezz'ora da difensore) non è follia. Si tratterebbe di classiche "rotazioni scientifiche" già sfruttate dal tecnico di Grugliasco in diverse occasioni.