Djimsiti è una certezza per la retroguardia orobica, ora gli manca soltanto il gol
Sempre dentro dall'inizio nelle ultime gare quando è stato disponibile, per Gasperini l'albanese è una bella certezza
di Fabio Gennari
Ha superato una frattura al perone (scarpata di Origi durante Atalanta-Milan, seconda giornata) e un problema muscolare (si è fermato durante Napoli-Atalanta mentre stava contenendo con grande attenzione Osimhen), ma in questo finale di stagione, tra i protagonisti della Dea, c'è sempre anche lui.
Parliamo di Berat Djimsiti, centrale dell'Atalanta di cui spesso si parla troppo poco considerando invece quanto Gasperini lo stimi e la continuità che gli concede in campo. Viste le prestazioni, aggiungiamo noi, con pieno merito.
L'albanese si appresta a vivere un finale di campionato da perno della difesa a tre, con Toloi e Scalvini sta formando un pacchetto a protezione di Sportiello che regala grande fiducia ed è significativo come Palomino (altro fedelissimo del Gasp) e Demiral (il più giovane della truppa dopo Scalvini) siano finiti dietro a Djimsiti nelle gerarchie.
Arcigno e attento, bravo a leggere il gioco e mai in difficoltà sul piano atletico e agonistico con gli avversari, il numero 19 della Dea ha anche una grande duttilità e si adatta a giocare sia in mezzo che da braccetto.
C'è solo una cosa che manca ancora alla stagione di Djimsiti ed è il gol. Nelle scorse stagioni era invece già capitato di vederlo sul tabellino, il punto più alto forse è stato toccato l'anno scorso con la doppietta rifilata all'Olympiacos in pochi minuti (sotto la Pisani a inizio ripresa), ma ora sarebbe prezioso vederlo protagonista anche in campionato per dare una spinta all'attacco atalantino. Se dovesse riuscire a segnare, aumenterebbe per la Dea anche il numero dei marcatori diversi: siamo a quota 18.