Djimsiti, Malinovskyi e Zapata: tre "cambi" di alto valore, un vero lusso per la Dea
Le prime sostituzioni effettuate a Empoli dal mister dimostrano come l'Atalanta stia cambiando pelle, mantenendosi sempre al top
di Fabio Gennari
Gian Piero Gasperini, a Empoli, ha fatto questi tre cambi per primi: Djimsiti per Scalvini, Malinovskyi per Ederson e Zapata per Hojlund. Sono usciti due ragazzi del 2003 e uno del 1999, sono entrati due 1993 e un classe 1991. Gente che fino all'anno scorso era titolare, adesso entra a dare il cambio ai compagni più giovani sul 2-0 di una partita stra-finita.
L'Atalanta seconda in classifica è speciale anche per questo: forse nessun'altra squadra di quelle che stanno lassù ha, in questo momento, la possibilità di fare sostituzioni di questo livello e si capisce perché lo stesso allenatore, in tv, abbia sottolineato i meriti anche di chi sa aspettare il suo turno.
Le scelte del mister in avvio di gara hanno premiato i più giovani e, in generale, una volontà di dare spazio a chi crescendo può fare grande l'Atalanta. Si tratta di una strategia che in questo avvio di stagione sta pagando, visto che la squadra è seconda in classifica. Ma finché questa scelta era legata agli infortuni aveva un peso, diverso è invece quando si tratta di scelte tecniche. Perché è vero che, ad esempio, a Empoli ha giocato Toloi e non Okoli, che c'era in campo Maehle e non Soppy, ma questa capacità di alternare i giocatori è una grande risorsa.
Se il mister riuscirà a mantenere in equilibrio il gruppo fino alla sosta Mondiale e con la squadra sempre in vetta, da gennaio in avanti ne vedremo delle belle. Prima di tutto perché i risultati aiutano a lavorare meglio e questa squadra ha collezionato undici risultati utili in dodici giornate; secondariamente perché se tutti riescono a entrare nell'ottica di portare un pezzetto del proprio "io" alla causa del "noi", l'Atalanta continuerà a essere un gruppo di grande livello e l'esperienza che man mano si farà, anche grazie ai cambi, diventerà un alleato formidabile.