Merito di tutti

È una Dea diversa quella che è tornata in Europa. Ed è un risultato enorme

Il risultato della qualificazione all'Europa non ha un solo protagonista. In tanti hanno messo qualcosa di decisivo e il risultato è da applausi

È una Dea diversa quella che è tornata in Europa. Ed è un risultato enorme
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di Fabio Gennari

La squadra che ha conquistato la sesta qualificazione in Europa della gestione Gasperini è molto diversa da quelle degli ultimi anni. E il fatto di aver mantenuto per tutto il campionato una posizione tra le prime sette aumenta il valore di quanto è stato ottenuto. Guardando la stagione nel suo complesso, il percorso dei nerazzurri è quasi unico rispetto a quello che le formazioni di Gasperini hanno fatto vedere in questi anni. Ci sono giocatori avanti con gli anni, ne mancano altri - come Gomez e Ilicic - che in passato avevano alzato il livello di qualità, eppure la Dea, a due giornate dal termine, ha chiuso i giochi.

Durante la stagione ci sono stati momenti diversi e strisce di risultati che hanno aumentato o fiaccato la fiducia dei tifosi. Allo stesso tempo, abbiamo visto l'Atalanta giocare coperta, con il baricentro basso e alla ricerca della ripartenza, ma anche una squadra che provava a giocare alla vecchia maniera. Lo stesso Gasperini, quando si è vinto di misura e rischiato molto (un esempio è Roma-Atalanta 0-1), si diceva non contento di quel tipo di calcio. Alla fine, però, la stagione ha pagato con il ritorno in Europa e sarà importante far tesoro di quanto è avvenuto. Perché il concetto che parla solo di un certo tipo di calcio non è l'unico possibile per il nuovo progetto.

Gasperini e i suoi giocatori hanno dimostrato di sapersi adattare alle esigenze, affrontare situazioni complicate come i tanti infortuni e i periodi di scarsa forma di qualche elemento. Il rendimento stagionale al ribasso di big che in passato avevano fatto grandi cose è stato bilanciato da quello dei nuovi acquisti che si sono messi in vetrina. Quindi bravo a chi li ha schierati e bravo a chi li ha acquistati.

Nella prossima Atalanta non è importante che vengano rimessi tasselli uguali a quelli che non ci sono più oppure a chi sarà ceduto. Il calcio, ce lo insegna Gasperini, evolve sempre e bisogna saper ogni volta ripartire da capo. Con la certezza di quello che si è fatto e la voglia di scrivere una nuova pagina, come se si stesse scrivendo un libro.

L'Atalanta 2022/23 ha dimostrato cuore, spirito di abnegazione e capacità di tenere botta. Scorrete le stagioni del Gasp a Bergamo e noterete che alcuni momenti di difficoltà si ripresentano. Tecnico e giocatori li hanno superati ottenendo per sei volte su sette il pass europeo: quando non è accaduto, come l'anno scorso, la squadra ha comunque giocato dodici partite in Europa arrivando cotta a fine campionato. Ci sono ragazzi che hanno dato quasi tutto e altri che sono solo all'inizio del loro percorso nel calcio dei grandi: il progetto Atalanta è affascinante, capire come continuerà è motivo di grande interesse per tutto il popolo nerazzurro.

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