Gli errori si pagano. Il Real non perdona. Ma ora Dea, riprovaci

di Xavier Jacobelli
Diciamocelo. La delusione è forte, l’eliminazione fa male, il modo in cui è maturata ancora di più. Perché, se vai a Madrid ad affrontare il Grande Real delle 13 Coppe dei Campioni e sai che devi vincere per eliminarlo, non puoi mai commettere due errori madornali come quelli firmati da Sportiello nel primo tempo e da Ilicic nella ripresa. Ciò detto, l’atteggiamento masochistico che non ci si deve concedere è lasciarsi andare alla frustrazione profonda.
Alla seconda partecipazione consecutiva nel torneo per club più importante del mondo, l’Atalanta ha mostrato di meritare il posto fra le sedici squadre più forti d’Europa: quattordici mesi fa occupava la posizione n.96 nel ranking Uefa, oggi la n.26. La Dea è andata a sbattere contro rivali eccellenti che puntano ad arrivare sino in fondo e la qualificazione ai quarti l’hanno meritata sul campo. Gasperini aveva detto alla vigilia: se perderemo, impareremo. Parole giuste.
Gian Piero aveva azzeccato l’impostazione tattica iniziale, tant’è vero che Zidane e i suoi uomini l’hanno rispettato, addirittura accusando un’inusitata supremazia territoriale dei bergamaschi nelle prime fasi dell’incontro. Lo sciagurato rinvio di Sportiello che ha mandato in gol un fenomeno puro qual è Benzema, ha rovinato tutto. L’Atalanta è stata brava a non andare subito in barca, ma, alla distanza, ha prevalso il Real di Benzema e di Ramos, pilastri di una squadra che ha nelle proprie fila un ragazzo di nome Vinicius di cui parleremo a lungo nei prossimi anni.
Ed è un vero peccato che Ilicic, stavolta come all’andata, non abbia fatto l’Ilicic. Non pretendevamo ripetesse i quattro gol di Valencia, ma un anno e sei giorni dopo quell’indimenticabile poker, a Madrid lo sloveno ha cincischiato, ha innescato l’azione spagnola che ha portato al giusto rigore assegnato dall’ottimo arbitro Makkeli, è andato troppo a corrente alternata.
Ciò detto, questa Atalanta merita soltanto applausi: è più che mai in corsa per tornare in Champions League e il 19 maggio contenderà alla Juve la Coppa Italia nella seconda finale guadagnata in queste ultime tre edizioni. Su la testa.