Questione aperta

Il grande interrogativo del mercato: il Mondiale come condiziona le strategie?

La rassegna intercontinentale a novembre spacca in due la stagione dei club e può pesare molto nelle scelte e nella gestione

Il grande interrogativo del mercato: il Mondiale come condiziona le strategie?
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di Fabio Gennari

C'è un grande tema che, al netto delle voci e del valore dei giocatori, è giusto mettere sul tavolo e prendere in considerazione per i prossimi mesi: in questo mercato estivo, è giusto puntare su chi farà il Mondiale in Qatar? Non è mai capitato di giocare una manifestazione di questo livello a novembre, di fatto si giocano tre fasi molto diverse tra loro della stagione e nessuno sa come potrà andare a livello fisico, sia prima che dopo la rassegna internazionale.

Puntare su un giocatore che avrà la possibilità di misurarsi con i più forti al mondo esattamente a metà della prossima stagione che insidie nasconde? Dal punto di vista del recupero dagli infortuni, il Mondiale a novembre come inciderà? È necessario prevedere qualche alternativa in più? Con quei giocatori che magari avranno per l'ultima volta questo impegno nella loro carriera sarà necessario avere un approccio diverso? Quando si parla di Coppa d'Africa, di solito in programma a inizio anno solare, la paura che dopo la manifestazione il rendimento dei calciatori cambi è molto diffusa.

Venendo all'Atalanta, il fatto che Muriel e Zapata (ma anche Malinovskyi piuttosto che Boga, Toloi, Pessina e Djimsiti) non saranno impegnati al Mondiale in Qatar cambia molto gli scenari dei prossimi mesi: tutti questi giocatori potranno pensare al cento per cento solo all'Atalanta e al campionato. Per tutti gli altri, vedremo come andranno le convocazioni ma anche in ottica mercato, sul fronte arrivi, la situazione va monitorata con attenzione.

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