Come stanno le rivali

Il mercato delle altre: tanti movimenti ma pochissimi soldi. E campioni che salutano

Un sacco di trasferimenti, anche di alto livello, ma le rose delle big di A si sono impoverite dal punto di vista tecnico

Il mercato delle altre: tanti movimenti ma pochissimi soldi. E campioni che salutano
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di Fabio Gennari

La sessione di mercato estiva 2021/22 è stata pirotecnica. I movimenti sono stati tantissimi eppure, rose alla mano, la Serie A si è impoverita di parecchi giocatori di altissimo livello che sono stati ceduti (o non mantenuti in rosa) soprattutto per ragioni economiche. Dal punto di vista tecnico, è complicato dire ora se gli equilibri al vertice sono o meno cambiati, è vero che ci sono realtà come la Roma che hanno investito molto e che, con Mourinho in panchina, hanno fatto un evidente salto in avanti, ma tutto sarà da valutare nel medio-lungo periodo.

La Juventus ha ceduto Cristiano Ronaldo allo United perdendo almeno 30 gol stagionali e facendo pure una minusvalenza importante a bilancio: operazione difficile da comprendere e che è stata coperta solo parzialmente con l'arrivo del giovane Kean. Il Milan ha fatto molti innesti, ma ha perso il portiere Campione d'Europa Donnarumma e il cervello di centrocampo Calhanoglu a parametro zero: i bravi giocatori non mancano (Giroud è un bel colpo), ma tutto ruota intorno ancora a Ibrahimovic.

Nell'Inter è avvenuto il ricambio più profondo. Via Conte, Lukaku e Hakimi, i nerazzurri sono riusciti a fare mercato con Calhanoglu, Dzeko, Correa, Dumfries e mettendo in panchina Simone Inzaghi, che ha la stessa impostazione tattica del suo predecessore. La squadra meneghina ha iniziato bene il campionato e sarà una candidata per lo scudetto. Nella Roma il colpo grosso è stato Abraham (45 milioni il cartellino, 4,5 milioni per cinque anni l'ingaggio) per una squadra che pare ben assortita e deve colmare il gap con le squadre di vertice dell'anno passato.

Il Napoli ha fatto poco, in mezzo è arrivato dal Fulham Anguissa e in difesa è stato ingaggiato Juan Jesus per un gruppo che con Spalletti ha tante certezze (Insigne su tutte) ma anche ruoli in cui era forse necessario migliorare, come ad esempio le fasce. La Lazio di Sarri ha sistemato il tridente con Felipe Anderson e Zaccagni, al centro comanda tutto Immobile e la squadra ha diverse alternative. Partenopei e capitolini saranno concorrenti complicate per la Dea fino al termine della stagione.

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